La ragione dietro la rottura tra Mogol e Lucio Battisti

Qual è il vero motivo della separazione tra Lucio Battisti e Mogol? A più riprese, nel corso delle interviste, il paroliere autore di praticamente tutti i successi discografici di Lucio ha accennato a questo argomento, provando a fare chiarezza una volta per tutte su uno dei capitoli più controversi (o almeno, così è percepito da qualcuno) della carriera di entrambi. Successe “per una questione di principio”, sostiene Mogol, “non per soldi, io al denaro do poca importanza. Tuttavia, era giusto che ricevessi i diritti al 50% e gli chiesi di concedermi la sua stessa quota. Lucio non accettò e ci separammo, ma senza rancore”. Il primo incontro, invece, avvenne grazie a un’amica in comune: “Si occupava di edizioni musicali e stava cercando un musicista italiano da promuovere in Francia. Mi fece ascoltare le sue canzoni, che non erano un granché e io lo dissi chiaramente a quel ragazzo”. Che – specifica ancora nella sua intervista del 28 luglio al Corriere – non ci rimase male: “Mi fece un sorriso luminoso, dicendo: sono d’accordo. La mia amica invece rimase male e io, per metterci una pezza, invitai Lucio a venirmi a trovare, per lavorare a qualcosa insieme. Nacquero le prime tre canzoni, la terza era 29 settembre”. (agg. di Rossella Pastore)



Il ‘perché’ del ritiro di Lucio Battisti

Tra le domande che gli appassionati di musica ancora oggi si pongono sul conto di Lucio Battisti c’è quella che riguarda il suo ritiro, una decisione mai del tutto condivisa dalla totalità dei fan e dei colleghi che lo amavano e seguivano. “Non parlerò mai più”, dichiarò lui stesso nel 1976, anno della sua ultima apparizione mediatica, “perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro”. Tra chi senz’altro ne ha rispettato la scelta c’è stato Vasco Rossi, che – da amante della radicalità e delle prese di posizione – ha commentato in questi giorni su Instagram: “Un artista che vuole affidare ‘solo’ alle sue opere la comunicazione delle sue emozioni, della propria arte… e lo fa così bene, tra l’altro, che viene capito da tutti… senza bisogno di ‘spiegazioni’, di articoli, di interviste, di niente!. Uno così, lasciatemelo dire, voi lo dovete rispettare! Stare zitti, non scrivere niente, andare in vacanza, prendere le ferie, inventare una bella scusa per il… direttore… e lasciare ai ‘cronisti’ il compito di informare che Battisti è morto! Il resto lo sappiamo già!… Tutti!”. (agg. di Rossella Pastore)



Chi è la moglie di Lucio Battisti? Grazia Letizia Veronese

Grazia Letizia Veronese è stata la donna più importante della vita di Lucio Battisti. Segretaria di Miki Del Prete nel Clan Celentano di Adriano Celentano, Grazia Letizia Veronese, dopo la fine della storia con Gian Pieretti, conobbe Lucio Battisti nel 1968. Galeotto fu il Festival di Sanremo dove Battisti si era recato in qualità di autore del brano La farfalla impazzita. Un incontrò che portò i due a fidanzarsi l’anno successivo. Un grande amore che porto Grazia Letizia e Battisti a coronare il loro sogno di una vita insieme con la nascita di Luca, avvenuta nel 1973. La coppia, poi, decise di convolare a giuste nozze il 3 settembre 1976. Nel 1982, dopo la separazione artistica tra Mogol e Lucio Battisti, Grazia Letizia Veronese e Lucio trasformarono la loro unione di vita anche in un sodalizione professionale.



Chi è il figlio di Lucio Battisti? Luca Filippo Carlo Battisti

Luca Filippo Carlo Battisti, nato il 25 marzo 1973, è l’unico figlio di Lucio Battisti e Grazia Letizia Veronese. Con la musica nel sangue, anche Luca Filippo Carlo si è dedicato alla musica anche se ha cercato di seguire una strada diversa da quella percorsa dal padre. Il figlio di Battisti ha cantato in inglese come frontman degli Hospital, il gruppo da lui fondato nel 2000 realizzando anche diversi dischi. Luca ha anche lavorato come tecnico del suono con lo pseudonimo di “Lou Scoppiato”. Amante della musica rock e dei Beatles, ha anche una grande passione per la pittura. Schivo e riservato, ha scelto comunque una vita lontano dalle luci dei riflettori.

Com’è morto Lucio Battisti

Lucio Battisti è morto il 9 settembre 1998. A portare via il grande artista della musica italiana fu un cancro al fegato. L’AdnKronos, in un articolo del 9 settembre 1998, scriveva: “La causa della morte, secondo quanto si apprende, sarebbe un linfoma maligno che aveva colpito il fegato. Battisti era affetto da tempo da malattia renale per la quale si sottoponeva a dialisi. Nel corso di un intervento chirurgico alla colecisti era stata scoperta la grave malattia per la quale, invano, era stato sottoposto a cicli di chemioterapia”. Nonostante tutte le cure del caso, dunque, la medicina non riuscì a salvare Battisti la cui scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nel mondo della musica italiana.

Le canzoni di Lucio Battisti

Alzi la mano chi non ha cantato almeno una volta nella vita canzoni come Ancora tu, Il tempo di morire, Un’avventura, Acqua azzurra, acqua chiara, Il mio canto libero, Emozioni, I giardini di marzo, Anna, La collina dei ciliegi, Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi, Sì, viaggiare, Con il nastro rosa, La canzone del sole, Non è Francesca. Si tratta di brani che hanno fatto la storia della musica italiana e che, ancora oggi, suonano attuali e moderne. In una delle ultime interviste rilasciate alla stampa nel 1979, Lucio Battisti si è raccontato al giornalista Giorgio Fieschi di Radio Svizzera parlando della sua musica: “è un po’ un contrasto di come io vedo la vita e la vita è fatta di cose contrastanti. Coesiste il desiderio di fare musica molto bella e il desiderio di fare musica molto popolare, il desiderio di fare musica molto rozza perché possa arrivare ad un pubblico che non ha voglia per niente di spremersi la testa e magari ha pure ragione. Tutto questo crea, di volta in volta, delle strane cose che sono molto diverse da quelle che io mi ero immaginato in partenza, ma è questo il bello della musica, non si sa mai cosa esce fuori. È logico che, a volte, può venire fuori la canzonetta scema ma, in altri casi, da questo contrasto, da questa vita così caotica, possono nascere cose molto belle”.

Lucio Battisti e la separazione da Mogol

Di Lucio Battisti è stato scritto e detto di tutto, ma una cosa è certa: ancora oggi è uno degli artisti più amati ed ascoltati di sempre. Una carriera straordinaria quella di Battisti che deve il suo successo anche alla fortunata collaborazione artistica con Mogol, il paroliere con cui ha scritto alcune delle sue perle musicali. Tra i due però qualcosa è andato storto, visto che decidono di terminare la loro collaborazione. Una separazione artistica che per molti è legata alla moglie Grazia Letizia Veronese, anche se recentemente proprio Mogol ha chiarito che a farli allontanare è stata una questione di principio: “Non per soldi, io al denaro do poca importanza. Tuttavia, era giusto che ricevessi i diritti al 50% e gli chiesi di concedermi la sua stessa quota. Lucio non accettò e ci separammo”. Della sua collaborazione artistica con Giulio Rapetti, Battisti parlò con il giornalista Giorgio Fieschi di Radio Svizzera: “Io e Mogol ci siamo presi l’impegno di capire se siamo capaci a scrivere cose semplici e, al tempo stesso, forti.”.