«Lucio Battisti finanziava i fascisti»: questo quanto emerso da una informativa dei servizi segreti italiani degli anni Settanta. A riportarlo è il sito Rockol, che ha acceso i riflettori sul presunto legame tra il grande cantante e l’estrema destra. Una notizia che ha periodicamente acceso il dibattito nel corso degli anni e che è stata analizzata dal sito di Zanetti attraverso le interviste allo storico e consulente di vari magistrati in materia di intelligence Aldo Giannuli e al projet-manager delle strategie di comunicazione dello Stato maggiore dell’Esercito Roberto Di Nunzio. «Fui io a trovare la nota confidenziale dei servizi segreti che attribuiva a Lucio Battisti un ruolo di finanziatore dell’estrema destra», le parole di Giannuli al giornalista Michele Bovi. In particolare, il cantante era indicato come sovvenzionatore del Comitato Tricolore, organizzazione fondata per aiutare gli attivisti di estrema destra che avevano guai con la giustizia.
INFORMATIVA INTELLIGENCE: “LUCIO BATTISTI FINANZIAVA FASCISTI”
Come anticipato da Adnkronos, Giannuli ha raccontato di simpatizzare per l’estrema sinistra ma, stimando molto Lucio Battisti, decise di non dare peso a quel documento: «Ero abituato a leggere tra le note confidenziali dei servizi segreti parecchie balle stratosferiche che servivano soltanto a far incassare quattrini agli informatori». E Battisti non era l’unico artista finito nel mirino dell’Intelligence: tra i cantanti sorvegliati anche Fabrizio De Andrè, Gianni Morandi e Milva. La presunta vicinanza tra Lucio Battisti e l’estrema destra è stata minimizzata da Mogol: «Lucio Battisti non ha mai parlato di politica della quale non era interessato». Intervenuta ai microfoni dell’agenzia di stampa, Iva Zanicchi è stata a dir poco netta: «Lucio Battisti sovvenzionava l’estrema destra? Io lo escludo al mille per mille, ci metto la mano sul fuoco. E’ solo un voler mettere delle ombre su un uomo meraviglioso, uni dei più grandi artisti che abbiamo avuto, vergogna!».