Su come è morto Lucio Dalla il primo marzo di sette anni fa non ci sono dubbi o sospetti: fu vittima di un infarto. Il cantante si trovava a Montreux, in Svizzera, quando fu colpito da un attacco cardiaco. Qualche giorno dopo, il 4, avrebbe compiuto 69 anni. Si trovava lì per una serie di concerti. E non c’erano state avvisaglie. Stava bene, era andato a dormire sereno. La Midas Promotion, società di comunicazione nel mondo della musica e dello spettacolo, fece sapere che aveva fatto colazione e un paio di telefonate prima del malore. Era in «in perfetta salute». Lo raccontò il direttore della stagione culturale a Montreux, Pascal Pellegrino, secondo cui «non vi era alcun segno di stanchezza o un segnale che non fosse in forma». Lo sgomento dopo la notizia della morte di Lucio Dalla fu grande anche perché giunse inaspettata. «Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso», disse l’amico storico Roberto Serra, fotoreporter di professione.
COME È MORTO LUCIO DALLA: PER I COMPLOTTISTI È STATO UCCISO
Quel viaggio da Zurigo a Montreux fu l’ultimo viaggio di Lucio Dalla. Dopo il Festival di Sanremo, il cantante era impegnato da pochi giorni in un tour internazionale che avrebbe concluso a Berlino. L’infarto colpì Lucio Dalla in albergo. A dare notizia del malore fu Emanuela Cortesi, una corista della band di Andrea Mingardi. Era tra i componenti del gruppo che accompagnava l’artista in tournée. Insieme avevano colazione a Montreux. Lucio Dalla «appariva tranquillo, ottimista, allegro, pieno di progetti, con grande voglia di sperimentare nuovi territori». Poi l’attacco cardiaco che lo ha ucciso. Ma neppure Lucio Dalla è stato risparmiato dai complottisti. Quella dell’infarto a loro sembrò una spiegazione troppo “banale”. Pochi giorni dopo la morte del cantante cominciarono a parlare di un avvelenamento alimentare. Sarebbe quindi stato ucciso a Montreux perché questa sarebbe una città massona, casa madre dei Cavalieri Templari. Ne parlò Giornalettismo, riportando alcune teorie dei complottisti, come quella della rosa deposta sulla bare, “simbolo di affiliazione massonica”.