Lucio Dalla è morto nel 2012, nel mese che più lo rappresenta, marzo. È nato infatti il 4 marzo del 1943, giorno mese e anno che danno il titolo ad una delle sue più celebri canzoni e a marzo, il primo precisamente, 10 anni fa, se n’è andato appunto via per sempre. Tre giorni dopo avrebbe compiuto 69 anni. Ma com’è morto il cantautore bolognese? La sua morte è sopraggiunta così improvvisa, che come succede ai grandi della musica e dello spettacolo, ancora adesso, su questo tragico evento, aleggiano strane leggende, che però non trovano alcun fondamento.



Quello che è invece è certo è che Lucio Dalla è morto a causa di un infarto. Un infarto che l’ha colpito mentre si trovava all’Hotel Plaza di Montreux, cittadina svizzera dove si svolge uno dei festival più importanti al mondo, il Montreux Jazz Festival. Lucio Dalla si era giusto esibito sul palco la sera precedente. Quando è arrivata la notizia della sua dipartita, tutti i suoi fan, i colleghi e i musicisti dello showbiz, non potevano crederci, rimanendone fortemente affranti. Lucio Dalla era un antidivo, un artista a 360°, molto vicino agli ultimi. Di lui si raccontano infatti aneddoti che colpiscono il cuore. L’artista amava scambiare sempre qualche parola con i barboni, i reietti, le prostitute che vivono la strada. Era su abitudine invitarli nei teatri ai suoi concerti. Su Rai 3 giovedì 3 marzo andrà in onda il film documentario dedicato al cantautore bolognese dal titolo “Per Lucio”.



La morte di Lucio Dalla annunciata dai frati

Lucio Dalla è morto per un infarto. La corista della sua band, Emanuela Cortesi, ricorda con forte dolore quei momenti concitati, quando il cantante si è sentito male. Era vicino a lui, accorgendosi immediatamente del suo malore. Le persone che erano con lui in quei giorni hanno confermato però che non c’erano stati segnali preoccupanti nei giorni precedenti. Una morte inaspettata, come si evince anche dalla parole dell’amico storico Roberto Serra dopo che apprese la tragica notizia. “Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso”.



Sono stati i frati della basilica di San Francesco d’Assisi a dare per primi la notizia della morte di Lucio Dalla, con un tweet, postato quella stessa mattina, prima dei lanci delle agenzie, alle 12:10. Il suo feretro il giorno dopo viene trasferito a Bologna nella sua casa in via D’Azeglio, mentre sabato 3 viene allestita la camera ardente nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, sede del municipio di Bologna. Il capoluogo emiliano proclama il lutto cittadino, così come il comune della sua residenza estiva, Le isole Trèmiti. Il funerale di Lucio Dalla si è svolto il giorno del suo 69esimo compleanno, nella basilica di San Pteronio alla presenza di 50.000 persone.