Il 9 luglio, nel decennale della scomparsa di Lucio Dalla, a Bologna verrà a lui dedicata la prima piazza in Italia. La nuova Piazza Lucio Dalla, sotto lo spazio coperto della tettoia Nervi, a partire dal giorno dell’inaugurazione con il concerto di Eugenio Bennato, sarà animata da spettacoli musicali e da eventi culturali per tutta l’estate. Andrea Faccani, Presidente della Fondazione Lucio Dalla, sottolinea l’importanza di questo luogo per la città: “Ricorderà per sempre quanto stretto sia il legame tra Lucio e Bologna e quanto grande l’affetto che ha sempre unito, e sempre unirà, l’artista alla sua città. L’augurio è che l’energia di Lucio Dalla, la sua passione, sia di ispirazione alle iniziative che in questo luogo prenderanno vita”.



A raccontare, con aneddoti e con dovizia di particolari, del legame tra Lucio Dalla e la città di Bologna, ci ha pensato qualche mese fa Giorgio Comaschi, giornalista, collaboratore de “Il Resto del Carlino” nonché amico di Lucio, pubblicando “A Bologna con Lucio Dalla” (Giulio Perrone Editore – 144 p. -15 Euro). In realtà nel libro non si racconta solo dei luoghi cari frequentati dal cantautore bolognese. Il sottotitolo “Notti, canzoni e ore piccole” contestualizza bene le tematiche illustrate, infatti, non si tratta di una guida turistica della città sulle orme di Lucio Dalla. Nel libro le vie, le piazze e i bar non sono che un pretesto per il Comask, così come veniva affettuosamente chiamato da Dalla, per cogliere l’opportunità di parlare di musica, di personaggi e di fatti, molti dei quali vissuti in prima persona dall’autore, che hanno ispirato e orbitato nel fantastico mondo di Lucio, un artista geniale ed esuberante e nello stesso tempo inafferrabile e ballista.



Oltre a ritrovare diversi aneddoti su amici artisti come Francesco Guccini, Gianni Morandi, Gaetano Curreri e Luca Carboni, nelle pagine del libro si possono scoprire numerose curiosità e spunti divertenti. Per chi non è di Bologna e nemmeno è un fan sfegatato, scoprirà leggendo che la celebre Piazza Grande, dove ha vissuto Dalla, è in realtà Piazza Cavour e non Piazza Maggiore. Che la chiesa a due passi da casa, dove Lucio amava rifugiarsi in contemplazione e dove per anni ha fatto dire una messa in suffragio per la mamma Jole Menotti, è la Basilica di San Domenico. O ancora il lettore scoprirà che il “James Bond all’incontrario” non è un cocktail, che la Gaibola è un gioco serio, che “la doppia di Mattarozzo” non è un sistema della schedina e che i “Mai Goduti” non sono un piatto di tagliatelle. Oltre ai numerosi luoghi e agli eventi che hanno ispirato la musica e i testi delle canzoni, nel libro emerge con forza la nota passione di Dalla per il Bologna calcio “squadrone che tremare il mondo fa”, della rivalità sportiva nella “basket city” vissuta sotto la sponda Virtus e del tempo trascorso in compagnia perdendosi tra bar e osterie.



Dalla è un personaggio clamoroso che aveva un amore folle per la vita. Lucio ha sempre amato tanto e tutto in maniera esagerata: la musica, gli amici, il Bolognetto, la Virtus e la sua Bologna. Lucio amava la vita tutta, tanto che, per mantenere uno sguardo sempre attento alla realtà e per non perdere momenti preziosi di vita, si è inventato i microsonni per recuperare le forze del sonno mancato: “Lucio si alzava prestissimo alla mattina. E andava a letto tardi. La vita era sempre un’urgenza per lui e allora cercava di non perdere un minuto”. 

 

Dopo aver letto questo libro viene davvero voglia di andare a Bologna, mangiare un boccone in uno dei tanti ristoranti menzionati, mettersi nelle orecchie la sua musica e smarrirsi tra i portici e le piazze della città per immergersi nei luoghi tanto cari a Lucio e che hanno ispirato la sua arte. Dal 9 luglio 2022 poi, sulla mappa della città, ci sarà una metà in più, Piazza Lucio Dalla.