Dopo la clamorosa e dolorosa separazione, Lucio Presta e Amadeus si ritroveranno in ospedale, perché il manager ha deciso di denunciare il conduttore con l’accusa di aver detto falsità sotto giuramento. La vicenda riguarda lo spettacolo “Amore più Iva” di Checco Zalone, che è organizzato dalla società guidata dal manager con il figlio Niccolò Presta. Si tratta della Arcobaleno Tre, che ha anche prodotto lo show che si è tenuto all’Arena di Verona.



Il caso è stato archiviato, perché è stata accolta la richiesta del 17 luglio scorso, ma la vicenda rischia di avere altri strascichi legali. Per quello spettacolo del 5 e 6 giugno dell’anno scorso, la società aveva chiesto la concessione almeno un anno prima, quando era amministratore unico dell’Arena di Verona Giancarlo Mazzi, che ora è senatore e sottosegretario alla Cultura.



In base a quanto ricostruito dall’avvocato Antonio Cersosimo, legale di Lucio Presta, dopo lo show una persona presentò un esposto in procura, sostenendo che c’era qualcosa di torbido tra Presta e Mazza, motivo per il quale furono avviate le indagini.

L’ACCUSA DI LUCIO PRESTA AD AMADEUS

In seguito all’apertura delle indagini, nel marzo scorso ci fu la perquisizione degli uffici della società di Lucio Presta e furono acquisiti i dati del suo cellulare e del suo pc, mentre Giancarlo Mazzi da parlamentare non venne iscritto nel registro degli indagati. Cosa c’entra Amadeus in questa vicenda? Il conduttore fu sentito come testimone, ma secondo il legale del manager, avrebbe detto delle falsità sotto giuramento, soprattutto sui rapporti tra l’allora amministratore dell’Arena di Verona, il suo assistito e Checco Zalone, al fine di «creare dissapori» tra Presta e l’attuale senatore.



Da qui la decisione di sporgere querela contro ilconduttore, decisione annunciata dal legale che nell’occasione ha ringraziato gli inquirenti, evidenziando come non abbiano mai cercato di strumentalizzare questa vicenda per farsi pubblicità, nonostante l’indagine coinvolgesse «nomi eccellenti». Il gip del tribunale di Verona ha accolto la richiesta di archiviazione ed emesso l’apposito decreto, dopo il quale l’avvocato di Lucio Presta ha evidenziato come da tutto ciò sia emersa la «correttezza professionale» e l’onestà del manager.