Lucio Presta ancora contro Heather Parisi

Sembra che tra Lucio Presta e Heather Parisi continui a scorrere un pessimo sangue dopo che l’imprenditore aveva raccontato che l’attrice, dietro alle quinte di Belve con Francesca Fagnani, era stata raggiunta da un ufficiale giudiziario per un “pignoramento a persona fisica“. Tutto affondava le sue radici in una vicenda risalente al 2017, quando dopo una denuncia, una sentenza aveva condannato la Parisi per diffamazione in seguito alla pubblicazione di una serie di immagini.



Ora Lucio Presta si dice nuovamente pronto a querelare, per una seconda volta, Heather Parisi, in seguito ad un tweet che lei ha pubblicato sul suo profilo, cercando di difendersi dalle accuse dell’imprenditore. “Dopo le ultime dichiarazioni odierne della adorata Heater Parisi”, ha scritto lui su Twitter, “mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie o mi vedrò costretto a pubblicare il bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito”. Solamente questo, conclude Lucio Presta, è stato il “motivo per cui non hanno pignorato”.



Il tweet incriminato di Heather Parisi

Il pomo della discordia che avrebbe spinto Lucio Presta a pensare ad una nuova querela contro Heather Parisi è stato un tweet pubblicato dall’attrice. “Ho assistito sgomenta al linciaggio mediatico di chi usa la Tv pubblica e i media per vendette personali”, scrive lei, spiegando che sarebbe nato tutto perché “ho pubblicato la foto della compianta mia migliore amica, abbracciata a me, ‘senza il consenso scritto da parte degli eredi’”.

Un errore commesso in buona fede e inconsapevolezza, spiga ancora Heather Parisi sul litigio con Lucio Presta, sostenendo che l’indennizzo ammontava a 2.000 euro per ogni attore leso. “Dopo che l’ufficiale giudiziario mi ha esposto le ragioni della sua visita ho contattato il mio avvocato [e] mi sono subito resa disponibile a pagare quanto richiesto”, spiega Heather Parisi sul pignoramento di cui ha parlato Lucio Presta. “Quindi, nessun pignoramento. E allora perché tanto clamore per un innocente peccato di ingenuità utilizzato come pretesto per una puerile ripicca personale? E perché tanto accanimento da parte del mainstream?”.