Lucio Provenza, attore de L’Amica Geniale e protagonista nel film “Napoli-New York” di Gabriele Salvadores, si racconta a “I fatti vostri”: “Voglio dedicare la serie alla mia famiglia, perché mi ha sempre supportato, alla fede, che non mi ha mai abbandonato e poi a chi mi ha tanto voluto bene ma anche tanto male”. La passione per il cinema, a Lucio, è stata trasmessa da nonno Salvatore: “Voleva iniziare questa carriera a Torino e gli era arrivata una proposta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ma nonna gli chiese di scegliere tra il cinema e lei e lui scelse lei. Io sono cresciuto con le sue videocassette, passando da un film all’altro, da Totò a Bruce Lee. Ero molto felice. Aveva tutto numerato, ogni cassetta. Ogni numero corrispondeva a un film”.
I suoi primi anni di vita, però, non sono stati semplici per Lucio Provenza. “Non venivo capito, venivo escluso. Soprattutto in un periodo della mia vita, intorno alla terza media. Mi mettevano sempre in porta perché ero grosso: una volta presi gol e perdemmo e mi bullizzarono e mi picchiarono. Io non avevo la forza di reagire, non potevo fare niente. Poi un giorno decisi di dichiararmi a una ragazza che mi piaceva e le chiesi di andare a mangiare un gelato insieme e lei mi rispose ‘Ma perché, non ne hai mangiati già troppi?’. Mi distrusse però la ringrazio perché mi diede l’input per intraprendere la strada giusta. Ho cominciato a correre, ad andare in palestra, però sono anche diventato bulimico. In 6-7 mesi ho perso 60 chili. Mi hanno ripreso per le pinze perché quando mia mamma se ne è accorta, decise di portarmi da un nutrizionista e cominciare il percorso di recupero fino ad oggi” racconta l’attore.
Lucio Provenza: “Dopo la morte di papà ho ripreso a recitare”
Come racconta Lucio Provenza, il bullismo subito lo ha forgiato: “Mi ha dato forza per cominciare a credere più in me stesso perché era una cosa che non facevo mai”. Parlando della passione per il cinema e la recitazione, Lucio racconta: “Mi hanno sempre supportato. Mia mamma ha fatto tantissimi sacrifici, mia nonna ha venduto tutto l’oro che aveva. Mi supportavano. Mio papà è venuto a mancare purtroppo nel 2018: io dovevo scegliere se prestare le cure sanitarie a mio padre o continuare l’accademia e ovviamente ho scelto papà”. Il percorso di Lucio Provenza, dunque, si è un po’ interrotto ma dopo la morte del papà, tutto è ricominciato: “Dopo cinque anni, ho ripreso quella che era la mia strada”.