Il consigliere del presidente ucraino, Mykailo Podolyak, sposa la linea di Zelensky in merito al fatto che l’Ucraina non cederà alcun territorio alla Russia, soprattutto se l’esercito di Mosca continuerà a bombardare e a uccidere civili: «Qui stanno piovendo missili sugli ospedali. Parlare di compromesso ora porterà solo altri morti in Ucraina», racconta parlando con i microfoni del Corriere della Sera. Quindi Podolyak ha aggiunto: «La nostra “formula di pace” prevede come primo passo la completa rimozione dei gruppi armati russi dal territorio dell’Ucraina entro i confini del 1991. È ovvio che non sosterremo alcuna opzione che comporti concessioni territoriali. I cosiddetti scenari di “compromesso” non porterebbero alla pace ma alla prosecuzione della guerra e ad un aumento significativo della pressione terroristica sull’Ucraina. Ma non solo. Vedremmo un’ulteriore militarizzazione della Russia e nuove aggressioni ad altri Stati».
Sulla possibile missione di pace del Vaticano, di cui Mosca si è detta favorevole, Kiev appare sulle stesse posizioni: «Chiunque ha il diritto di discutere la risoluzione della guerra. L’integrità territoriale dell’Ucraina risponde ad uno dei principi fondamentali del diritto internazionale, è un imperativo. Penso che nessuno possa mettere in discussione questo punto. Se il Vaticano promuoverà il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina, chiederà l’accesso e il ritorno di prigionieri militari e civili ucraini e dei bambini rapiti, allora accoglieremo con favore tale iniziativa. Se invece la Santa Sede ha una visione diversa, purtroppo, non farà che approfondire la crisi e provocare ulteriori azioni aggressive da parte della Russia».
PODOLYAK: “A BAKHMUT SI COMBATTE DA 10 MESI…”
Recentemente l’esercito russo sembrerebbe aver cambiato obiettivi in Ucraina, prendendo di mira Dnipro: «È una delle città in prima linea e offre rifugio e assistenza medica ai rifugiati. Non è un hub militare, quindi la Russia conferma ancora una volta la sua natura terroristica. I razzi sono stati deliberatamente puntati su edifici residenziali e ospedali. Questo è il vero potere del “secondo esercito del mondo”».
Chiusura dedicata a Bakhmut dove si sta combattendo da mesi una sanguinosa battaglia il cui esito appare molto incerto: «La difesa di Bakhmut – dice Podolyak – durata più di 10 mesi, ha dimostrato la capacità dell’esercito ucraino. Inoltre, vediamo un cambiamento nella retorica dei leader mondiali. Se prima si parlava di concessioni territoriali, della necessità di arrendersi a Bakhmut, ora si parla di vittoria dell’Ucraina con mezzi militari, come unica opzione possibile per garantire stabilità e pace globali».