Lucrezia Lante della Rovere ha vissuto nella paura. Lo racconta nell’intervista concessa a Repubblica e nel libro che uscirà il 27 settembre “Apnea. La mia storia”. Nella sua autobiografia scrive la sua versione, quella più intima della sua vita, senza che siano gli altri a descriverla. L’autobiografia parte dalla foto di nozze dei genitori e passa dall’infanzia difficile, alle sfilate, agli amori – quello famosi – di Luca Barbareschi e Giovanni Malagò. Ma c’è spazio anche per la morte, quella della madre Marina Ripa di Meana che era “un’aliena” quando stava bene e “lo scontro era feroce”. Ma anche lei è cambiata, soprattutto con la malattia e madre e figlia hanno provato a riavvicinarsi. “Le mamme vanno perdonate”, ha ammesso.
Lucrezia Lante della Rovere spiega anche perché “Apnea”. “Ho vissuto una vita in apnea, cercando di ingoiare il pianto – ha detto nell’intervista – Facevo tutte le esperienze con paura, mancanza di respiro, angoscia, senso di inadeguatezza”. Tanto è vero che, prima di andare in una delle sue prime trasmissioni, al Maurizio Costanzo, Marina Ripa di Meana le disse: “Prenditi questa pasticca, me la prendo anch’io”. Era Xanax.
Lucrezia Lante della Rovere, dalle sfilate per Valentino alla morte di Marina Ripa di Meana
Lucrezia Lante della Rovere passa in rassegna nell’intervista i suoi palcoscenici. Da quello conflittuale con Valentino – che a una sfilata fu lapidario “fai attenzione ai fianchi” – a quelli in giro per il mondo che le permettevano di avere “una condizione di indipendenza economica”. Racconta che cercò anche di aiutare economicamente il padre, ma lui rifiutò. “Maschio e italiano, si considerava umiliato”, il retroscena svelato a Repubblica.
E poi racconta la morte. Quella della madre, dopo 16 anni di malattia, anticipata di poche ore dal video che fece sulla sedazione profonda: “Fu contraddittorio – afferma Lucrezia Lante della Rovere – Lei non voleva il suicidio assistito, ma la sua battaglia ‘dateci la dignità per morire’ era giusta”. A 56 anni, oggi, Lucrezia Lante della Rovere si dice serena. Non definirebbe la sua carriera cinematografica “folgorante” – e ricorda anche di essere stata bocciata ai provini di Acqua e Sapone con Carlo Verdone – ma si dice soddisfatta di aver fatto altre cose, tv e teatro, “per andare avanti con la sua vita”.