SCOMMESSE ILLECITE: COLPA DELLA LUDOPATIA? È CONSIDERATA UN DISTURBO MENTALE
La ludopatia, la malattia del gioco d’azzardo, è fortemente d’attualità in queste ore a seguito della vicenda delle presunte scommesse illecite da parte dei giocatori Fagioli, Zaniolo e Tonali. Si tratta di una malattia che riguarda le persone comuni ma anche quella più famose, e uno dei casi più emblematici è senza dubbio quello di Pupo. Secondo quanto fatto sapere dall’Istituto superiore di sanità tramite la più recente indagine condotta nel 2018, in Italia sarebbero ben 1,5 milioni i ludopatici, quindi una delle dipendenze più diffuse in assoluto. Inoltre, secondo il report di Oised, il 6 per cento di tutti coloro che sono in cura per le dipendenze sarebbero ludopatici. Il 66 per cento sono invece tossicodipendenti, il 24,6 alcolisti, poi tabagisti e affetti da altre dipendenze.
Interessanti sono anche i dati del Libro Blu del 2021 per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, secondo cui nel 2021 il denaro investito nel gioco d’azzardo ha toccato quota 111 miliardi di euro, in crescita del 21 per cento rispetto all’anno precedente. La ludopatia, nota anche come gioco d’azzardo patologico o disturbo da gioco d’azzardo, è stata inserita nel 2013 nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm-5), ed è considerata fra i Disturbi correlati alle sostanze e alle dipendenze.
LUDOPATIA, COS’E’: NEI CASI LIMITE SI ARRIVA PERSINO A DELINQUERE
Quali sono gli effetti che produce la ludopatia? Chi ne soffre ha un costante bisogno di giocare d’azzardo, spesso e volentieri alle famose “macchinette”, le slot machine che si trovano nei bar o nei centri appositi. Di solito si investono cifre elevate: la prassi solitamente vede il ludopatico ricevere lo stipendio e il giorno stesso giocarselo interamente, con tutto ciò che ne consegue. Una volta persi tutti i denari, subentrano sensi di colpa, disperazione e tristezza e a volte si arriva persino al suicidio. Purtroppo nei casi peggiori le persone tendono a indebitarsi ma anche a non adempiere obblighi sociali, come ad esempio andare a lavorare, perdendo quindi i contatti con i famigliari e con le persone che ti stanno accanto.
Nei casi limite delle persone affette da ludopatia si va a delinquere pur di ottenere i soldi per giocare, una situazione molto simile ad un tossicodipendente, portato a rapinare una persona anche solo per 50 euro. Difficile è ovviamente stare accanto ad un ludopatico, e bisogna cercare prima di tutto di comprendere che si tratti di una malattia, e non di aggredire chi ne soffre. Fondamentale è l’aiuto degli esperti e in questo caso in Italia esistono ben 163 strutture dedicate. E’ anche attivo il numero verde “Uscire dal gioco” 800 558822, un primo importante contatto per provare a guarire.