Ludovico Maria Sforza detto il moro e il famoso dipinto dell’Ultima Cena…

C’è anche Ludovico il Moro tra i personaggi ‘reali’ della serie tv Leonardo, che nella terza puntata in onda questa sera comparirà per commissionargli il famoso dipinto dell’Ultima Cena. Ludovico Sforza detto ‘il Moro’ nacque a Vigevano nel 1452. Figlio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, fu protagonista di diverse traversie alla fine del Medioevo, quando tentò di opporsi alla reggenza di Bona di Savoia a Milano e per questo motivo fu confinato a Pisa. Dopo la morte di Galeazzo Maria, infatti, Bona aveva assunto il governo del Ducato in nome del seienne Gian Galeazzo, nipote di Ludovico, e quest’ultimo riuscì a soppiantarlo solo nel 1480 (dopo 3 anni di esilio). In questo modo, Ludovico il Moro divenne signore di fatto del Ducato, e acquisì voce in capitolo in tutte le vicende italiane dell’epoca. A rafforzare il suo potere, dapprima un accordo con il re di Napoli, e poi il dialogo con la Francia e gli altri principi del circondario. In seguito, la figlia del re Isabella d’Aragona sposò Gian Galeazzo, e da questa unione gli Sforza uscirono ulteriormente rinfiancati.



La vera storia di Ludovico il Moro (Ludovico Maria Sforza)

Gian Galeazzo ebbe vita breve, e così anche l’accordo di potere di Ludovico con la Francia. Così, alla morte del nipote, Ludovico il Moro entrò a far pare di una coalizione schierata contro il sovrano francese Carlo VIII, che preoccupava lo Sforza per il crescente successo che stava ottenendo in quel periodo. Insieme al re di Napoli, Firenze e il Papa riuscì nel suo intento di provocare la cacciata del sovrano dalla penisola, ma la sua non fu altro che una vittoria apparente: il suo successore Luigi XII d’Orléans, discendente di una Visconti, accampò diritti su Milano, che Ludovico fu costretto a riconoscergli. Ludovico, infatti, subì l’attacco di una lega formata da Venezia, Giulio II e lo stesso re di Francia, e così abbandonò Milano per rifugiarsi a Innsbruck. Siamo già nel 1500: a questo punto, Ludovico partì alla riconquista dei ‘suoi’ territori, ma fu tradito dagli svizzeri a Novara e catturato in seguito dai francesi. Morì nella prigione di Loches nel 1508.



I posteri lo ricordano per la sua munificenza e il suo amore per l’arte, che lo portò a commissionare al contemporaneo Leonardo da Vinci il prezioso dipinto dell’Ultima Cena. Gli si deve inoltre la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove la stessa opera è custodita, ma anche i grandiosi lavori apprezzabili all’interno della Certosa di Pavia e dei castelli di Milano, Pavia e Vigevano. Nel 1940 sposò Beatrice d’Este, anche lei ritratta da Leonardo da Vinci.

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