Sempre più studi sembrano sconfessare il clima di terrorismo e allarmismo a cui vorrebbero abituarci. Un surriscaldamento globale che non ci darebbe scampo. Un cambiamento climatico responsabile di cataclismi e di un’estate con temperature di molto superiori alla media stagionale. Questa è la narrativa dominante proiettata ad un’emergenza climatica senza pari. E invece no. Ecco giungere l’ennesimo studio che dimostrerebbe come addirittura lo scorso luglio sarebbe stato anche più fresco dell’estate 2022. Su La verità infatti apprendiamo che nonostante i media avessero battezzato luglio come ‘il mese più caldo della storia’, si sarebbero in realtà registrati – 0,3° rispetto a luglio 2022. Un divario probabilmente impercettibile ma di certo non di molto superiore come invece si andava narrando.



Secondo i dati mensili sui consumi elettrici di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale gestita da Giuseppina Di Foggia, a luglio i consumi elettrici sono calati del 3,3% rispetto all’anno precedente. E questi dati sulla domanda di energia in calo ci segnalano non solo che probabilmente imprese e famiglie hanno saputo gestire meglio i consumi di energia, ma che evidentemente i condizionatori non saranno rimasti spenti ma non sono neanche andati a pieno regime a causa del caldo.



I FATTI SMENTISCONO GLI ALLARMISMI SULL’EMERGENZA CLIMATICA

Alla luce di queste ennesime dimostrazioni, è indubbio che stiamo comunque assistendo ad un surriscaldamento globale, ma questo non sarebbe addossabile completamente all’uomo come dimostrano i fatti. E questa conclusione non sarebbe quindi solo frutto di punti di vista, ma si avvicinerebbero forse maggiormente alle tesi di quegli esperti che più volte hanno ribadito la ciclicità di queste calure ‘anomale’. Sebbene poi così catastrofiche non sarebbero nella realtà.

La verità, nel riportare i numeri di Terna, si è anche poi voluta concentrare su una propensione al catastrofismo che, dai titoli spesso sbattuti in prima pagina, sembrava già mettere in allerta come se da un momento all’altro ci dovessimo aspettare misure contenitive e restritive al pari della pandemia Covid. Senza contare che gli allarmismi e l’emergenza climatica sbandierati si fondavano su dati provvisori raccolti dal Wmo (Organizzazione meteorologica mondiale), dal sistema satellitare Copernicus e dall’Università di Lipsia, smentiti sempre dai dati Terna già con riguardo al mese di giugno, che aveva registrato addirittura -2,3° rispetto al giugno 2022. Ci si aspetta quindi maggiore trasparenza da parte di tutti i media.