COMUNE DI MILANO “BOCCIA” LUIGI AMICONE AL FAMEDIO

È polemica a Milano per la decisione del Comune di “bocciare” l’iscrizione al Famedio per il giornalista Luigi Amicone e per l’ex senatore della Democrazia Cristiana Vincenzo La Russa: il Famedio, situato all’ingresso del Cimitero Monumentale di Milano, è l’edificio destinato ad onorare la memoria dei cittadini milanesi benemeriti e più illustri, particolarmente distinti per opere realizzate nella/per la città. Ebbene, secondo l’opposizione di Centrodestra in Consiglio Comunale, la giunta Sala avrebbe preso una decisione «inaccettabile» nell’escludere tanto Amicone, fondatore di Tempi ed ex consigliere milanese scomparso il 19 ottobre 2021.



Il nome di Luigi Amicone per l’iscrizione al “Pantheon” dei milanesi era stato proprio dal consigliere di Milano Popolare Matteo Forte: «non riesco a capire perché non sia stata accolta la richiesta di iscrivere Luigi tra i milanesi illustri al Famedio», sostiene lo stesso Forte raggiunto da “Libero Quotidiano”. Giornalista, scrittore, politico e polemista: secondo il consigliere di Centrodestra, con Amicone «parliamo di uno degli ultimi polemisti intelligenti che quasi solitario nell’Italia di metà anni Novanta ha contrastato il giustizialismo che ha ucciso prima la politica e poi il diritto». Fondatore di “Tempi” ma anche tra il gruppo di persone che ha aiuto la fondazione de “Il Foglio” di Giuliano Ferrara: «un anno fa quando è improvvisamente mancato», conclude Matteo Forte, «anche il sindaco si era detto favorevole ad un riconoscimento per Luigi».



CENTRODESTRA IN RIVOLTA: “ASSURDA ESCLUSIONE LUIGI AMICONE DAL FAMEDIO”. DURA REPLICA DEL COMUNE

Il prossimo 2 novembre si rinnova come ogni anno l’iscrizione al Famedio e al momento i nomi di Luigi Amicone e Vincenzo La Russa non ci sono: «sono molto stupita», commenta Deborah Giovanati, Consigliere regionale della Lombardia e vicecapogruppo della Lega a Palazzo Marino. «Posto che il Famedio non può essere utilizzato in modo strumentale da nessuna parte politica, quello che è accaduto ieri con la presa di posizione della presidente Buscemi non corrisponde allo spirito con cui debbano essere scelte le persone da iscrivere al Famedio, riconoscimento concesso a cittadini benemeriti che per le loro opere letterarie, scientifiche, artistiche, per atti insigni o per la loro attività hanno dato lustro alla nostra Milano e contribuito alla crescita del nostro Paese», ha aggiunto Giovanati in una nota invitando il sindaco Sala ad evitare ogni tipo di strumentalizzazione «presente e futura e venga riconvocata al più presto la Commissione per rivalutare le suddette candidature».



Molto polemico nel Centrodestra anche Andrea Mascaretti, consigliere di Fratelli d’Italia, che ha appoggiato la candidatura di Amicone al Famedio proposta da Forte: «il niet sull’iscrizione è davvero incredibile, la sua esclusione è una forzatura. La decisione presa senza rappresentanti della minoranza che, avevano chiesto un rinvio e una riunione più lunga che consentisse di trovare con serenità soluzioni condivise da tutti, va contro le più elementari regole democratiche». Dopo le tante polemiche sollevate, arriva la risposta del Comune con la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: «non c’è stato nessun no», sottolinea la rappresentante di Centrosinistra, «non si è mai discussa la candidatura che è stata presentata in una rosa di nomi dal consigliere di FdI Mascaratti, soltanto ieri e mai nelle precedenti riunioni». Il “rebus” non viene dunque sciolto con Buscemi che invece rimarca: «nessuno ha commentato i nomi ma ho proposto di votare le rose di candidature presentate tra qui quella della presidenza. Mascaretti non ha accettato e ha lasciato la riunione quindi la commissione ha votato la rosa di nomi della presidenza».