Il campione Luigi Busà è ospite di Silvia Toffanin nella nuova puntata di Verissimo. Oltre ai successi che hanno costellato la sua carriera sportiva fino ad oggi, si parla con lui anche di sentimenti e del rapporto con suo padre che è anche il suo allenatore. Proprio da lui arriva una sorpresa: una toccante lettera, che legge la Toffanin. “Tante volte avrei voluto dirti semplicemente bravo, sei il migliore, ma ho invece sempre creduto di dover essere critico e ferreo. Mi soffermato a farti capire gli errori, so che questo comportamento era un’arma a doppio taglio – le parole della lettera, che conclude – Ecco, questa è l’occasione giusta per dirti quanto è stato pesante anche per me quanto mi hai reso fiero e quanto sono felice dell’uomo che sei e dell’atleta storico.” ​(Aggiornamento di Anna Montesano)

LUIGI BUSÀ, CHI È IL CAMPIONE AZZURRO

Luigi Busà è stato uno dei meravigliosi protagonisti italiani alle Olimpiadi Tokyo 2020: il karateka siciliano, nato ad Avola (Siracusa) il 9 ottobre 1987, ha infatti vinto una delle dieci medaglie d’oro dell’Italia ai Giochi in Giappone, trionfo storico perché ottenuto nella prima edizione delle Olimpiadi aperta al karate, nella patria di questa arte marziale nata appunto in Giappone e che ci ha regalato, oltre al meraviglioso oro di Luigi Busà nel kumite categoria 75 kg maschile anche il bronzo di Viviana Bottaro nel kata femminile.

Il 6 agosto 2021 è dunque il giorno che Luigi Busà non potrà mai più dimenticare. Prima un eccellente cammino nel girone di qualificazione, chiuso al primo posto con tre vittorie e una sconfitta su quattro combattimenti per entrare tra i primi quattro; poi la vittoria in semifinale con il punteggio di 3-0 contro l’ucraino Stanislav Horuna per conquistare la finalissima nella quale Luigi Busà ha affrontato il suo storico rivale Rafael Aghayev, l’azero che è l’altro fenomeno della categoria, contro il quale Busà dunque ha combattuto innumerevoli volte con laterne vincente. La finale più importante della vita tuttavia è stata vinta dall’azzurro, che si è imposto per 1-0 per prendersi la medaglia d’oro alle Olimpiadi Tokyo 2020.

LUIGI BUSÀ, DA RAGAZZINO SOVRAPPESO A CAMPIONE OLIMPICO

Fin qui il racconto del successo più bello di Luigi Busà: è giusto però ricordare che la sua è una storia che affonda le radici in una famiglia molto unita e con la comune passione per il karate, praticato anche dalle tre sorelle Stephanie, Cristina e Lorena. Da ragazzino, Luigi Busà era sovrappeso e per questo nel mirino dei bulli che lo prendevano in giro: “Sono stati mio padre Nello e il karate ad educarmi l’anima”, ha voluto ricordare Luigi. Papà Nello è stato il suo primo maestro, ex tecnico della Nazionale giovanile italiana di karate e fondatore dell’Asd Centro Arti Marziali. Da qui è cominciata l’avventura di Luigi Busà, il “Gorilla d’Avola” che è salito sul tetto del mondo con l’oro alle Olimpiadi.

Il curriculum è impressionante: Luigi Busà è stato il più giovane campione del Mondo di karate nel 2006 e ai Mondiali ha vinto anche un altro oro nel 2012 più tre argenti nel 2010, 2014 e 2018 e un bronzo nel 2016; agli Europei invece Busà ha vinto cinque ori nel 2007, 2012, 2014, 2017 e 2019, oltre a due argenti e sei bronzi più un argento ai Giochi Europei 2015, due ai Giochi del Mediterraneo e 14 titoli di campione italiano. Le Olimpiadi però erano un’occasione letteralmente unica, perché già a Parigi 2024 il karate uscirà dal programma dei Giochi. Luigi Busà, grande tifoso dell’Inter, amante della musica latina e oggi cultore di una alimentazione corretta, ha colto l’attimo e la gloria eterna, da festeggiare con la moglie Laura Pasqua, sposata l’11 settembre 2020: il primo anniversario l’ha trascorso da campione olimpico…