Luigi Codognotto è senza dubbio una persona che vale la pena conoscere. E’ uno dei pochi ostetrici d’Italia, ce ne sono circa una cinquantina sparsi per gli ospedali del nostro Paese, e nella sua vita ha fatto nascere più di 5.000 bambini in 28 anni di onorato servizio presso l’ospedale di Cittadella di Padova. “Quando arriva un bimbo? Adrenalina – racconta lo stesso ospite negli studi de L’Ora solare su Tv2000 – sei preso dal pathos della situazione e dalla paura che le cose devono andare per forza bene, non puoi sbagliare, poi quando viene al mondo è sempre come la prima, è meraviglioso, c’è una situazione di rilassamento dopo il parto”. Luigi Codognotto ha fatto nascere la sua prima figlia, Eleonora, il 27 giugno del 2000: “E’ stato emozionante – racconta – ero abbastanza impaurito comunque ero sia professionista sia il papà, quindi una doppia responsabilità, ma è stata una bellissima esperienza. è stato facile farla nascere? E’ stata abbastanza complicata, aveva tanti giri attorno al collo e uno attorno al corpo ma è andato tutto bene. E’ stato un parto intenso, la gioia di vedere mia figlia, il visetto quando è nato mi rimarrà per tutta la vita: mi sembra di essermi visto, aveva questa espressione delle mie foto quando ero bimbo, e questo me lo ricorderò per sempre. Anche mio figlio Tommaso l’ho fatto nascere io. ci son stati dei piccoli problemi all’inizio perchè doveva fare un piccolo intervento cardiaco, quindi avevo la tensione di questa operazione. Lui sta bene comunque”.
Codognotto racconta un certo scetticismo iniziale nei suoi confronti quando si presenta alle future mamme: “Adesso arrivano, ti vedono e la prima reazione è ‘che ci fa questo qua?’. Sono abbastanza grande e grosso, vedermi in divisa magari uno si spaventa e invece dopo prendono fiducia, capiscono che prima di tutto la cosa più importante è che vada tutto bene, ti rispettano e diventa tutto più semplice. Cerco di togliere l’attenzione dalla paura, con i papà parlo di calcio, con le mamme di interessi che magari abbiamo in comune”.
LUIGI CODOGNOTTO: “HO LAVORATO IN ONCOLOGIA PEDIATRICA, E’ STATA DURA”
Sulle sua strada che l’ha portato a diventare ostetrico: “Nasco come infermiere a Trieste nel 1992, era un contratto a termine in una clinica ostetrica, un ospedale solo per bimbi: è stato come un segno del destino trovarmi in quel posto e in quel momento. Ho lavorato anche in oncologia pediatrica e rianimazione pediatrica e la ho maturato l’idea di fare qualcosa che potesse dare gioia al mio lavoro, lavorare in oncologia è stato traumatico. poi ho avuto la fortuna che ci fosse il corso di ostetricia e l’ho fatto”.
Sulle situazioni di ‘pericolo’ durante il parto: “Sono 4 minuti che ti trasformano, c’è emozione e paura, è un momento di terrore quando c’è una situazione grave in sala parto, il terrore ti prende, di solito dura solo 4/5 minuti, cosa si fa dopo? Ci si rilassa, attendi che il cuore torni a pulsare normalmente perchè vai in tachicardia. Quando riesci a fare quello capisci di aver salvato una vita, son soddisfazioni”. Quindi Codognotto ha concluso: “Siamo ancora un po’ indietro dell’accettazione del maschio ostetrico, faccio parte della minoranza. Arriviamo a 10mila bambini? Speriamo”.