C’è anche Luigi De Magistris, tra gli ospiti della prima puntata di Ciao maschio, il talk show di stampo ‘vagamente’ politico condotto da Nunzia De Girolamo e dedicato all’esplorazione dell’universo maschile. Nel caso del faccia a faccia con De Magistris, la politica sarà certamente al centro del dibattito, visto che sia lei che l’intervistato provengono da quel mondo. Recentemnente, il sindaco di Napoli ha annunciato la sua candidatura a governatore della Calabria, notizia che ha generato lo stupore di diversi commentatori e cittadini calabresi. “Innanzitutto va chiarito che la mia non è una candidatura ‘straniera’ e calata dall’alto”, ha dichiarato De Magistris in un’intervista del 24 gennaio al Corriere della Calabria. Nello stesso contesto, il primo cittadino ha sottolineato le attitudini che possiede e che lo renderebbero adatto a vestire questi panni: “Il sacrificio della toga di pubblico ministero e quello che ho pagato sono la dimostrazione del mio essere quantomeno più calabrese di quelli che hanno distrutto la regione in questi anni. Anzi, mi sento molto calabrese: da meridionale, da napoletano, da chi in Calabria ha vissuto nove anni ininterrottamente e ci viene da quando è bambino. È un tema che non colgo da chi lo usa strumentalmente. Io posso portare in dote due aspetti che, a mio avviso, in questo momento sono fondamentali: l’estraneità al sistema e la capacità di governo. Non sono solo un ex magistrato: da dieci anni faccio il sindaco di una delle città più difficili da governare al mondo; per due anni ho fatto il parlamentare europeo. A quest’esperienza va inoltre aggiunta una conoscenza come pochi del sistema criminale. Se tutto questo si unisce alle forze sane, che sono la maggioranza, potrà diventare un’opportunità per tutti. Voglio costruire un ‘laboratorio Calabria’”.
Luigi De Magistris risponde alle critiche: “Candidatura frutto di una mia conquista”
Ecco spiegato, dunque, perché la Calabria dovrebbe avere bisogno di Luigi De Magistris. Il suo punto di vista è chiaro, ma non basta a far desistere dalle critiche i suoi eterni detrattori. In particolare, alcuni sostengono che De Magistris abbia fatto questa scelta in vista dell’imminente scadenza del suo mandato da sindaco di Napoli, sperando in una ricollocazione e magari in un passaggio a un grado più alto dell’amministrazione pubblica (quello di presidente di regione, appunto). “Anche questo mi fa un po’ sorridere”, permette De Magistris. “Io mi vado a conquistare le cose, non me le faccio offrire. È la quarta elezione che mi appresto a fare tra la gente, senza apparato, senza partiti, senza paracadute. In questi anni ho avuto la possibilità di andare ovunque, dal Senato alla Camera. Non c’era alcuna esigenza di ricollocazione se non quella di iniziare una nuova sfida. A me piacciono le sfide che possono sembrare impossibili. Protagonisti non dovranno più essere i palazzi del potere, le stanze di compensazione politica o peggio ancora congreghe, apparati, strumenti lobbistici. Protagonista – chiosa – sarà il popolo”.