È un Luigi Di Biagio furioso quello che si è presentato ai microfoni di DAZN ieri sera dopo il tracollo della sua SPAL, sconfitta a domicilio dall’Inter per 4-0 e ormai in attesa soltanto dell’aritmetica per salutare la Serie A e scivolare in Serie B. Al di là del sonoro ko, che certifica l’inequivocabile superiorità dei nerazzurri sotto il profilo tecnico e tattico, gli estensi hanno reclamato per una situazione molto più che dubbia nell’area di rigore lombarda e che avrebbe potuto riaprire improvvisamente i giochi durante i novanta minuti. L’episodio incriminato vede protagonisti il laterale offensivo della Spal, Strefezza, e l’estremo difensore della formazione allenata da Antonio Conte, Samir Handanovic; in particolare, il giocatore spallino controlla il pallone, toccandolo e allungandoselo prima di subire l’intervento da parte del portiere sloveno, che gli frana letteralmente addosso, travolgendolo e facendolo cadere. Nonostante le proteste dei padroni di casi, il penalty non viene concesso.
LUIGI DI BIAGIO: “QUESTO NON È CALCIO”
Al termine della partita, come detto, il tecnico della SPAL, Luigi Di Biagio, ha dialogato in collegamento dallo stadio “Paolo Mazza” di Ferrara con i telecronisti e giornalisti di DAZN, con particolare riferimento a Diletta Leotta, Pierluigi Pardo e Francesco Guidolin. Il mister degli emiliani non ha esitato a esternare in tutta franchezza il suo pensiero, rivolgendo un attacco neppure troppo velato ai volti dell’emittente: “Qualcuno di voi non si è sbilanciato e ho sentito che ha detto che la palla non era più giocabile. Se non era rigore, questo non è calcio“. Per poi aggiungere: “C’è poco da rivedere. Siccome c’è il VAR, non si può non pensare non sia rigore. A sentire dire da voi la palla non era giocabile mi viene da ridere… Alzo le mani allora, non parliamo più di niente. Avete vinto tutti e quattro, non c’è problema”. Comprensibile la rabbia dell’allenatore spallino: magari il rigore non avrebbe stravolto l’esito del match, però avrebbe perlomeno consentito ai biancazzurri di provare a giocarsela fino in fondo.