Sarà Luigi Di Maio ad aprire la nuova stagione del Maurizio Costanzo Show, oggi in seconda serata Canale 5, dopo la prima parte del film “Titanic”: ecco, senza fare eccessive ironie sull’accostamento, il periodo per il leader del M5s e Ministro degli Esteri non è molto lontano da quel “tracollo” che ha colpito la nave più famosa al mondo. Dopo le celebrazioni solo un anno e mezzo fa con il 34% alle Elezioni Politiche, la crisi senza fine del Movimento 5 Stelle ha portato al punto più basso giusto due giorni fa nelle Elezioni Regionali in Umbria: il 7% toccato dal M5s, in coalizione-patto civico con il Pd, rappresenta un deciso allarme per Di Maio e per l’intero Governo Conte-bis che poggia tutto su questa strana alleanza. Impossibile che parte dell’intervista oggi a Maurizio Costanzo non verta proprio da questo ultimo, importante, passo falso dei pentastellati: commentando a caldo il risultato delle Regionali, lo stesso Di Maio ha tracciato la linea «Il Pd ci fa male come la Lega, nello stare al Governo insieme. Quello in Umbria era un esperimento. Non ha funzionato questo esperimento. Tutta la teoria per cui si diceva che se ci fossimo alleati con un’altra forza politica saremmo stati un’alternativa non ha funzionato», ha aggiunto il Ministro degli Esteri parlando di «strada impraticabile per il patto Pd-M5s». Per il leader grillino mai sotto attacco come ora nel suo stesso Movimento, «Sto lavorando affinché questo governo porti a casa il programma nei prossimi tre anni, e poi si faccia valutare dagli italiani. Il voto arriverà e sarà il momento in cui valutare se abbiamo fatto bene o male».



DI MAIO: “PACE CON SALVINI? CI HA LASCIATO COL CERINO IN MANO…”

Tra le anticipazioni emerse nella registrazioni del Maurizio Costanzo Show, il padrone di casa ha “costretto” il suo ospite in una improbabile performance canora (come già era successo con Salvini in passato): Di Maio ha provato a cantare il suo brano preferito del “totem napoletano”, l’indimenticabile “Napul’è” di Pino Daniele. Già, ha provato, visto che i risultati non sono proprio dei migliori.. Al netto delle tentate (e riuscite) stonature tra l’ilarità generale, compreso lo stesso Ministro che si dimostra capace di forte autoironia, il discorso si fa poi più serio e richiama al rapporto che fu con l’allora vicepremier Matteo Salvini: «farò pace con lui? Sicuramente non è una questione personale, noi siamo stati al governo insieme per 14 mesi, ci siamo detti ‘si va avanti 5 anni’. Ad agosto venni a sapere per vie traverse che aveva cambiato idea. Noi avevamo il rischio dell’aumento dell’Iva, dell’esercizio provvisorio. Mi ha fatto male che fino al giorno prima era tutto ok, poi siamo stati lasciati col cerino in mano. Noi ci siamo presi la responsabilità di non fare aumentare l’Iva». Ritornando alla debacle umbra, Di Maio ha poi spiegato alla platea del MCS «Il Movimento rappresenta un’alternativa quando va oltre la destra e la sinistra. Secondo me oggi essere post ideologici è un po’ più complicato perché a livello europeo le posizioni si vanno polarizzando».



LUIGI DI MAIO, TRA VIRGINIA SABA E ALESSANDRO DI BATTISTA..

Nel corso dell’intervista al Maurizio Costanzo Show non potrà essere solo il tema, cruciale, dell’alleanza in crisi al Governo tra 5Stelle e Partito Democratico: inevitabili saranno le domande più “soft” per l’uomo Di Maio prima ancora del politico. E così dagli inizi della politica nei Meet Up fino al rapporto che va a gonfie vele con la fidanzata Virginia Saba, non mancheranno i lati più intimi del Ministro come del resto già successo in passato con altri leader da Berlusconi a Matteo Renzi fino all’ultimo passato qui al Maurizio Costanzo Show, il rivale di Conte e Di Maio Matteo Salvini. Dal passato al presente proiettandosi verso il futuro: quale ruolo spetterà Di Maio nella politica che verrà? In tanti all’interno del Movimento mostrano tutta l’insofferenza per le ultime scelte del loro leader (dal Governo con Salvini, alla debacle nelle Amministrative, Regionali fino alle Europee) e alcuni retroscena vedono una possibile “congiura” nelle prossime settimane contro il Ministro degli Esteri: lui, ragionando con i suoi dopo il ko in Umbria, è sbottato «Non è possibile che tutte le decisioni a livello territoriale vengano scaricate su di me bisogna che ognuno si prenda le proprie responsabilità». Ha messo subito in campo una riunione con Casaleggio e la squadra della piattaforma Rousseau per provare a tracciare una “road map” per riformare il Movimento 5 Stelle nei territori: lo aveva annunciato già dopo la pessima prova in Sardegna ma non se ne fece poi nulla. Per questo alcuni vedono dietro a Di Maio lo “spettro” di Alessandro Di Battista sempre più in disparte da quando è nato il Governo col Pd (di cui lui è stato il primo fortemente critico in tempi non sospetti, ndr): Corrao e non solo lui nel Movimento vorrebbero un cambio alle leadership, ma Di Maio per ora non ha mai aperto a possibili cambiamenti nella guida M5s. Che sia il Maurizio Costanzo Show il luogo adatto per rilanciare una “nuova proposta” per risollevare quel Movimento ad oggi doppiato dal Pd e triplicato dalla Lega di Salvini?