DI MAIO “IMPALLINA” CONTE DOPO IL FLOP DELLE EUROPEE 2024: “CAPOLAVORO, HA FATTO TORNARE IL BIPOLARISMO”

Erano mesi che Luigi Di Maio non proferiva verbo sulla situazione politica italiana, specie per il suo ex partito M5s: l’indomani del flop clamoroso del M5s alle Elezioni Europee 2024, l’attuale rappresentante Ue per il Golfo si diletta in un attacco durissimo contro il “suo” ex Premier e collega di partito, accusandolo di aver compiuto un autentico «capolavoro», facendo tornare «il bipolarismo» con la sconfitta dei 5Stelle. «Sono stato in silenzio per tutta la campagna elettorale. Mi ha meravigliato che Conte e Renzi mi abbiano nominato spesso nelle loro interviste ai quotidiani e alle tv. Anche per questo adesso mi sento in dovere di dire qualcosa»: inizia così l’intervista di Di Maio a “La Stampa” dove giudica i pessimi risultati del Movimento 5Stelle alle Europee, scesi sotto il 10% e con addirittura ipotesi di dimissioni all’orizzonte.



Secondo l’ex capo politico grillino, poi uscito dal M5s in polemica contro la linea anti-Draghi prima delle Elezioni Politiche (fondando un partito che prese le “briciole” nei risultati 2022), Come ha “snaturato” il M5s, «oggi è un partito ancora più chiuso e verticistico del passato». Per Di Maio il passato dei 5Stelle, seppur frastagliato e con più “anime” al suo interno, era decisamente meglio della deriva giunta oggi con il M5s contiano: «Conte ha tolto l’anima al M5s, […] ha modellato a sua immagine e somiglianza con un’operazione legittima, che gli è stata consentita senza che nessuno alzasse un dito». Per questi motivi, nonostante i risultati flop alle Europee, il M5s con ogni probabilità «non cambiare niente. Quanto a Grillo, ha 300 mila buoni motivi per restare in silenzio», è l’ulteriore frecciatina di Di Maio al ruolo di Garante del Movimento 5Stelle.



“CONTE HA SNATURATO IL M5S”. POI DI BATTISTA ATTACCA L’EX AMICO: “PARLA LUI CHE…”

Di Maio ha buon gioco nel riconoscere che da sempre il M5s ha avuto problemi per la formazione delle liste, specie a livello locale, in quanto «eravamo tutti dei `signor nessuno´, dai primi sindaci eletti nel 2012 fino al risultato del 33». Il voto per il Movimento è dunque sempre stato una questione di “opinione” e mai di preferenza ed è anche per questo che Di Maio vede come “divertente” lo scenario per cui Giuseppe Conte, per provare a innovare il suo partito recuperando più consensi, sia costretto a riaprire il dibattito sul limite del doppio mandato (in realtà chiuso da Grillo prima delle Politiche 2022): «Vuoi vedere che la soluzione proposta dal Movimento per risolvere la sua crisi è la politica di professione?», si chiede sarcasticamente l’ex Ministro degli Esteri a “La Stampa”.



Di Maio ha infine ribadito come Conte abbia snaturato, non da oggi, il Movimento 5 Stelle, anche se al contempo giudica patetico e inutile mettere ora in discussione la sua leadership: «Non ho mai sopportato chi sta nell’ombra nei momenti buoni ed esce fuori solo quando non può ricavare più vantaggi». A stretto giro arriva però una piccata risposta a distanza all’intervista di Luigi Di Maio, proveniente dall’ex amico e sodale nei 5Stelle delle origini: intervistato da “Restart” sulla Rai, Alessandro Di Battista non le manda a dire, «Luigi Di Maio è uno dei responsabili di aver snaturato il M5S e adesso stanno lì. Fino all’altro ieri gli andava bene tutto quanto perché faceva il ministro, poteva dire ‘io sono un ministro della Repubblica’… Oggi invece fa queste interviste». Per Di Battista l’intervento di Di Maio è da considerare come «patetico», rivendicando di come lui abbia discusso anche pesantemente contro Grillo per «motivi politici», quando cioè il fondatore M5s disse che «Draghi è grillino».