Mario Draghi non rischia: chi minaccia il governo, minaccia la ripresa del Paese. Così Luigi Di Maio nella lunga intervista rilasciata oggi ai microfoni di Repubblica. Il ministro degli Esteri, volto di spicco del Movimento 5 Stelle, non intravede problemi per l’esecutivo, confermando il sostegno del mondo pentastellato. Riflettori accesi sulla ripresa e su nient’altro: «La sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza è l’ultima occasione che abbiamo per allinearci ai competitor europei. Se blocchiamo tutto in Europa diranno: ecco, sempre i soliti».
Luigi Di Maio s’è poi soffermato sulla riforma della giustizia, sottolineando che la fiducia arriverà al Senato come è già arrivata alla Camera, il Movimento 5 Stelle è a favore della riforma: «Io direi che, alla fine, il Movimento ha dimostrato compattezza. Sta garantendo il suo supporto e continuerà a essere determinante».
LUIGI DI MAIO: “CONTE SMENTISCA VELINE CONTRO DI ME”
Luigi Di Maio ha poi commentato il dualismo con Giuseppe Conte, evidenziando che in questi giorni è stato messo al centro il gruppo parlamentare per alimentare retroscena. «La fiducia tra me e Conte non è in discussione», ha precisato l’ex leader pentastellato, ma non solo: «Da giorni sono io che ricevo attacchi con delle veline e confido ancora che arrivino smentite. Quello che non si è capito è che queste diatribe interne non indeboliscono il Movimento, ma chi lo guida. E’ sempre stato così». Luigi Di Maio successivamente ha replicato alla “minaccia” di Salvini sul dossier immigrazione: «Potrebbe non sostenere più il governo? Credo sia una provocazione. Capisco ci siano tensioni nel centrodestra, ma agitare il governo per creare momenti di fibrillazione è la strada sbagliata. Chi in questo momento attacca il governo sta attaccando la ripresa del Paese».
LUIGI DI MAIO: “OK MODIFICHE A REDDITO DI CITTADINANZA”
Altro tema molto divisivo è il reddito di cittadinanza, Luigi Di Maio a Repubblica ha dichiarato di essere disponibile ad alcune modifiche. Per il titolare della Farnesina è necessario agire sulla formazione lavorativa di giovani e meno giovani, puntando anche sulle nuove professioni: «Provare a costruire a livello nazionale un accordo, un patto sul lavoro come hanno fatto l’Emilia-Romagna o il progetto di Manifattura Milano per aiutare i cittadini a reinserirsi nel mercato del lavoro. Quando ero al ministero del Lavoro ho dato oltre un miliardo di euro alle Regioni per fare questo, ma la gran parte di quei soldi non sono stati spesi. Quindi mi chiedo: che succede se i fondi fossero dati anche alle imprese per formare giovani e meno giovani?». Luigi Di Maio non ha dubbi, è fondamentale preparare gli italiani alla nuova rivoluzione industriale che sta arrivando…