Luigi Di Maio per un attimo ha pensato davvero di staccare la spina al governo M5s-Lega. Lo ha chiesto ai suoi all’inizio del vertice convocato oggi pomeriggio al Mise per analizzare i risultati delle elezioni europee e disegnare la strategia per il futuro. «Che facciamo? Stacchiamo la spina al governo o no?». Questa la domanda che avrebbe fatto, secondo quanto appreso dall’AdnKronos da una fonte autorevole del M5s. A questa domanda la stragrande maggioranza dello stato maggiore M5s ha risposto in maniera compatta di andare avanti. L’indiscrezione è stata commentata da Matteo Salvini a Porta a Porta: «Aspettiamo 4 anni». Ma Fonti M5s hanno poi precisato che Di Maio non ha mai proposto di staccare la spina al governo e che la sua posizione è quella di andare avanti per altri quattro anni. Comunque il vertice è terminato alle 20.30. Sono stati toccati diversi temi: dalla segreteria politica al governo, passando per i territori. (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO ESCLUDE LE DIMISSIONI
«Dimissioni? Nè Fico, né Casaleggio, né Grillo le hanno chiesto: con il M5s si vince e si perde insieme»: così il Leader del M5s Luigi Di Maio che dal Mise parla per la prima volta dopo la cocente sconfitta alle Elezioni Europee. I titoli? Il Governo continua, lui non se ne va dal comando dei 5 Stelle e con la Lega si torna al dialogo, ma con condizioni imposte. «Voglio ringraziare i 4 milioni e mezzo di italiani che hanno votato per il M5s alle Elezioni Europee, ringrazio chi non c’ha votato perché dal loro comportamento noi impariamo e prendiamo una bella lezione. faccio i complimenti alla Lega e al Pd e a tutti che hanno incrementato il loro numero alle Elezioni», spiega il Ministro del Lavoro davanti ai cronisti assiepati per chiedere della sconfitta devastante nei risultati alle Europee. «Elezioni Ue andate male, ma davvero male: dobbiamo imparare perché stiamo correndo una maratona e non una corsa di 100 metri. Molti di noi non sono andati a votare, questo è chiaro: tanti attendono risposte da noi, per me ora ci sono promesse da mantenere e realizzare fin da subito. Salario minimo orario; dl Famiglie; abbassamento delle tasse, temi tutti centrali delle priorità dei cittadini europei e italiani. Ho chiesto subito un vertice di Governo, insieme alla Lega abbiamo tanto da realizzare».
DI MAIO: “AUTONOMIA E TAV, ECCO LE CONDIZIONI”
«Serve umiltà e lavoro, non molliamo visto che ci sono molte cose da fare. Devo ascoltare il M5s con una nuova organizzazione: abbiamo bisogno di tutti e che tutti partecipano alla riorganizzazione per riavvicinare i Cinque Stelle ai territori. Crescere ma lasciando immutata l’identità del M5s: noi continueremo a tutelare il contratto di Governo da idee estreme e privilegi che favoriscono l’illegalità», spiega ancora Di Maio nella lunga conferenza stampa dal Ministero (lontano dalla sede M5s, unico leader a farlo nei discorsi post Elezioni, ndr). «Tav e autonomie? Per la prima ci pensa Conte, ma per la seconda io sono convinto che non deve creare scuole e sanità di Serie C a discapito di altre Regioni. Ma io voglio realizzare promessa di autonomia che deve rispettare la coesione nazionale», sottolinea ancora DI Maio che ammette di aver sentito il comando generale del Movimento ricevendo l’appoggio “totale”, «Sentito Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico: siamo d’accordo che dobbiamo organizzarci internamente, si vince e si perde insieme. Dobbiamo ascoltare di più ed essere più presenti in mezzo alla gente». E in merito al rapporto con Salvini e con la Lega? «Basta dichiarazioni a mezzo stampa, ora dobbiamo tornare a parlare per continuare il Contratto di Governo. In Europa il contesto è difficile: avvieremo interlocuzioni per decidere in quale gruppo entrare nel nuovo Parlamento», conclude un teso Di Maio.
A BREVE LA CONFERENZA STAMPA DI LUIGI DI MAIO
Il weekend elettorale che ci siamo lasciati alle spalle non è stato di certo tra i più semplici da affrontare per il Movimento Cinque Stelle. Già dopo il primo exit poll di ieri sera, alle 23, Luigi Di Maio, il capo politico del M5s ha dovuto fare i conti con un risultato alquanto deludente, ben al di sotto del 20%. Da allora ci sono state bocche cucite e tensioni sempre più evidenti al punto che sono stati in tanti a notare l’assenza sospetta del vicepremier grillino nella Sala della Lupa di Montecitorio per commentare a caldo la chiusura del voto. E’ notizia dell’ultimo minuto quella che vedrà a breve rispuntare Di Maio pronto a commentare, questa volta le sensazioni post voto replicando anche al clima di delusione diffuso, soprattutto per via del mancato boom registrato sopratutto al Sud. Alle 14.30 circa, dunque, è attesa la conferenza stampa durante la quale sentiremo le reazioni, non più a caldo, di Di Maio, dopo la difficile notte di riflessioni e le poche parole rilasciate al termine delle elezioni, nelle quali ha fatto sapere l’intenzione di voler continuare a lavorare a testa bassa. Eppure, la sua leadership è ormai in discussione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DI MAIO DOV’È? SPARITO DOPO ELEZIONI EUROPEE
In molti si stanno interrogando sulle sorti del governo dopo i risultati delle elezioni europee 2019, ma c’è da chiedersi che fine abbia fatto Luigi Di Maio, uno dei protagonisti più attesi della nottata elettorale. Il capo politico del Movimento 5 Stelle non si è fatto vedere nella sala della Lupa di Montecitorio, messa a disposizione dalla Camera come punto stampa per le dichiarazioni post-voto. È rimasto chiuso negli uffici del gruppo M5s con il suo stato maggiore, tra cui il ministro Elisabetta Trenta, i sottosegretari Stefano Buffagni e Vincenzo Spadafora, oltre ai vertici della comunicazione. Hanno monitorato quindi l’esito di questa tornata elettorale che vede il Movimento 5 Stelle scavalcato dal Pd e dalla Lega. «Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare, restiamo comunque l’ago della bilancia in questo governo e da qui in avanti più attenzione ai territori». Questo, secondo l’AdnKronos, il ragionamento espresso da Di Maio ai suoi e poi sintetizzato in una nota stringata.
LUIGI DI MAIO “GOVERNO? M5S AGO DELLA BILANCIA”
Quando erano quasi le due la comunicazione del Movimento 5 Stelle ha fatto sapere che Luigi Di Maio parlerà al Mise intorno alle 14.30 di oggi pomeriggio, a margine del tavolo su Mercatone Uno. E quella sarà l’occasione per analizzare il quadro politico che è stato disegnato dalle elezioni europee 2019 e che ha ribaltato anche i rapporti di forza all’interno del governo gialloverde. È stata la notte più dura per Di Maio da quando è capo politico. Ora il suo sguardo è fisso sui dati dell’affluenza, perché secondo i sondaggi che ha in mano è un fattore determinante, in grado di pesare anche cinque punti. Meno sono i votanti, peggiore è la situazione per M5s. Di Maio è ancora convinto di essere l’ago della bilancia, ma il timore è quello di un lungo braccio di ferro per trovare nuovi assetti che trovino il consenso dell’alleato. Comincia dunque la fase due, nella quale rilanciare il Movimento 5 Stelle. «Dobbiamo metterci a lavorare a testa bassa», dice ai suoi. Ma non mancano i dossier spinosi: dall’autonomia alla flat tax. E c’è chi non esclude neppure un “aggiornamento” del contratto di governo. Una revisione che potrebbe riguardare anche la realizzazione della Tav Torino-Lione.