L’UE INDICA LUIGI DI MAIO COME PROSSIMO INVIATO UE PER IL GOLFO PERSICO

Dopo mesi di “voci” ora la conferma ufficiale: Luigi Di Maio è il profilo indicato dall’Unione Europea per essere il nuovo inviato speciale Ue per il Golfo Persico. Lo ha scritto l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, in una lettera inviata ai 27 Stati membri: «Dopo un’attenta valutazione, considero Di Maio il candidato più adatto», scrive ancora il capo della diplomazia europea considerando «in quanto ex ministro degli Esteri italiano, ha il necessario profilo politico a livello internazionale per questo ruolo».



Gli “ampi contatti” intessuti da Di Maio durante il suo operato alla Farnesina con i Paesi del Golfo avrebbero fatto ponderare la scelta sull’ex leader M5s: «gli permetteranno di impegnarsi con gli attori rilevanti al livello appropriato. Dobbiamo mantenere lo slancio del nostro impegno rafforzato con il Golfo. Per questo conto sul sostegno a Di Maio per attuare la nostra partnership strategica con i partner del Golfo», ha aggiunto Borrell nella lettera ai 27. Il periodo iniziale di operatività, qualora venisse confermato da tutti gli Stati Ue, vedrebbe Di Maio impegnato come inviato speciale nel Golfo dal 1 giugno 2003 fino al 28 febbraio 2025, ben 21 mesi insomma.



LEGA CRITICA NOMINA UE SU DI MAIO: “SCELTA VERGOGNOSA CONTRO GLI ELETTORI”

La ratifica della nomina di Di Maio inviato nel Golfo non si avrà però domani in occasione del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo in quanto non avrà tempi brevissimi: deve ricevere l’ok da tutti i 27 Stati Membri e alcune perplessità vengono già sollevate, paradossalmente, dal Paese a cui andrebbe questa prestigiosa nomina. «Gli Italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia ed a migliaia di diplomatici in gamba», è il commento di fonti della Lega presso l’agenzia ANSA.



A livello più internazionale le perplessità sono poi legate alla situazione avvenuta con il caso-scandalo Qatargate che ha visto coinvolti alcuni esponenti italiani con il Medio Oriente: da Bruxelles è sempre stata smentita nelle scorse settimane la possibilità che il peso del Qatargate possa condizionare la nomina dell’inviato speciale, per lo più che a livello politico Di Maio non appartiene ai partiti finora coinvolti nelle indagini.