“Le valutazioni di Putin si sono rivelate tutte sbagliate”: perentorio Luigi Di Maio a Oggi è un altro giorno. Il ministro degli Esteri italiano si è soffermato sulla crisi in Ucraina e ha posto l’accento sulla grande resilienza delle truppe di Zelensky: “La Russia ha dovuto lasciare tutta la regione di Kiev, compresa l’area nord, sono stati cacciati da Chernobyl. L’esercito ucraino sta difendendo Odessa e Kharkhiv, anche Mariupol nonostante le difficoltà”.
Nel corso del dialogo con Serena Bortone, Luigi Di Maio si è soffermato sull’azione ucraina contro l’incrociatore russo Moskva: “Il fatto che sia stato affondato l’incrociatore rappresenta un’ulteriore testimonianza che gli ucraini sono in grado di difendere il proprio Paese. Ma questo non vuol dire tifare la guerra, dobbiamo fare in modo che questa guerra si fermi il prima possibile: dobbiamo lavorare per la diplomazia e chiedere all’Ue di approntare un percorso per arrivare ad una conferenza di pace”.
LUIGI DI MAIO SULLA CRISI IN UCRAINA
“In ogni caso dobbiamo prima di tutto lasciare un canale aperto con la Russia, solo così possiamo alimentare pace, diplomazia e dialogo. Con le sanzioni colpiamo Putin per rallentare la sua capacità di finanziare la guerra. E serve pieno contatto con i Paesi in grado di essere mediatori come la Turchia, l’Italia è pronta ad essere un Paese garante dell’accordo di pace, in particolare sulla neutralità e sulla sicurezza dell’Ucraina”, ha precisato Luigi Di Maio, ribadendo che l’obiettivo numero uno è evitare un allargamento della crisi: “Questo conflitto non deve assolutamente degenerare in una guerra mondiale”.
Il titolare della Farnesina ha successivamente commentato le ultime parole di Papa Francesco sull’aumento delle spese militari: “Il Santo Padre ci sta spronando per continuare sulla strada del dialogo e della pace. Alla Farnesina lavoriamo per i corridoi umanitari ma anche per muovere tutte le iniziative necessarie ad arrivare al cessate il fuoco e alla conferenza di pace. Non c’è nient’altro che una soluzione diplomatica e di pace per una guerra”.
Svezia e Finlandia si sono dette pronte ad entrare nella Nato, il Cremlino ha minacciato il ricorso ad armi nucleari nel Baltico. Luigi Di Maio è netto: “Non siamo nessuno per dire di no a Finlandia e Svezia. La Nato è un’alleanza difensiva. Servono dei tempi lunghi per l’ingresso, abbiamo un percorso di avvicinamento alla Nato. Questo è un altro capolavoro di Putin: l’invasione dell’Ucraina ha fatto preoccupare altri Paesi che prima non erano nella Nato e che ora vogliono entrarci”.