«Italia nell’elenco dei Paesi ostili di Mosca? Ce lo aspettavamo, siamo tra i Paesi che dopo l’invasione in Ucraina ha reagito con delle sanzioni che stanno andando a colpire gli oligarchi e i super ricchi russi, che stanno colpendo l’economia russa. Il rublo si è svalutato del 30%»: così Luigi Di Maio ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il ministro degli Esteri ha fatto il punto della situazione sulla crisi in Ucraina e ha acceso i riflettori sulle proteste in corso nel Paese di Putin: «È impressionante il numero di cittadini russi imprigionati colpevoli di aver protestato contro la guerra, 15 mila persone. Questo dà il senso di cosa sia Putin. Sono molto contento che oggi ci sia stata la prima udienza per verificare i crimini di guerra che si stanno compiendo in Ucraina per questa guerra scellerata».



Nel corso del suo intervento, Luigi Di Maio ha messo in risalto: «La verità purtroppo è nei fatti più drammatici: stanno morendo bambini di 18 mesi sotto le bombe. Noi abbiamo casi continui di civili che stanno morendo sotto i bombardamenti della Russia. Dobbiamo essere chiari: la guerra non si risolve con una guerra più grande, ma con la diplomazia. Con tutta la comunità internazionale siamo impegnati per portare al tavolo Putin». Il titolare della Farnesina ha poi rimarcato il ruolo della diplomazia in questa fase della crisi: «Bisogna colpire l’economia russa con le sanzioni, aiutare il popolo ucraino e coinvolgere al tavolo gli attori internazionali. La Turchia ha un ruolo molto importante, la Cina idem, e anche l’Ue col presidente Macron sta sentendo Putin più volte in questi giorni. La diplomazia non ha i tempi delle bombe: ci vuole tempo per una soluzione diplomatica, ma dobbiamo arrivare un cessate il fuoco».



LUIGI DI MAIO SULLA CRISI IN UCRAINA

L’obiettivo della comunità internazionale è quello di fare un passo in avanti nelle trattative, considerando l’isolamento della Russia. Così Luigi Di Maio: «In quel tavolo devono esserci attori internazionali, come l’Onu e altre entità. Bisogna costruire la fiducia per arrivare alla soluzione, che verrà negoziata poi dalle parti. Bisogna partire dal cessate il fuoco per la tregua umanitaria. E dobbiamo arrivare alla pace in secondo luogo. Più si andrà avanti, più la Russia sarà isolata: Putin sta portando il Paese verso il baratro economico. Ricordiamo che all’assemblea generale delle Nazioni Unite, oltre 140 Paesi hanno condannato la Russia. Non è la guerra fredda: tutto il mondo sta condannando l’azione di Putin. Una Russia isolata e sull’orlo del baratro economica è una Russia non sostenibile e il popolo russo lo sa». Luigi Di Maio è poi tornato sulla decisione di non istituire la no-fly zone: «Non istituire la no-fly zone significa circoscrivere il conflitto all’Ucraina. Mandando i nostri aerei a difendere l’Ucraina, al primo aereo abbattuto scoppierebbe la terza guerra mondiale. Questa è l’unica soluzione pacifica per portare alla soluzione diplomatica di questo conflitto. Il resto è guerra». Una battuta anche sul dossier gas, con gli accordi firmati negli ultimi giorni dal governo italiano: «Con questi accordi che stiamo facendo, non saremo soggetti a eventuali ricatti. Gli effetti di questi guerra sono elevatissimi dal punto di vista economico per gli italiani e anche per questo condanniamo questa guerra».

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