Luigi Lo Cascio, attore e scrittore, si racconta a Tv2000 partendo dalla sua passione per la scrittura: “Io studio. Ho preso 60 alla maturità quando era il massimo, dando italiano e filosofia. Ero molto bravo ma studiavo per la performance, per stupire professori e compagni. Dopo un mese e mezzo ho dimenticato tutto. Sogno ancora la maturità, i professori schierati. Quando mi sono trasferito da Palermo a Roma a 22 anni avevo letto solo due libri. Poi ho scoperto la lettura come una cosa importante. Lo scrittore è un amico che ci dice la verità che ha scoperto”.



L’artista rivela poi: “Scrivo quotidianamente e poi dopo anni, se ne vale la pena, magari se faccio leggere. Le cose che scrivo le chiamo storielle. Perché è il lettore che deve decidere se il libro abbia un’importanza o meno. Mia moglie è una montatrice al cinema, lei vede le cose e sa come presentarle nel modo migliore. Quando scrivo, a lei mando tutto via mail. Dopo sento le sue esclamazioni. E lei mi incoraggia molto. Anche dai miei figli rubo qualcosa. Nel mio ultimo libro, ho inserito un loro discorso”.



Lo Cascio: “Così iniziai con il cinema”

A Tv2000, Luigi Lo Cascio racconta il suo primo provino, quando dal teatro decise di aprirsi al cinema: “Durante il mio primo provino con Mario Tullio Giordana, ero molto preoccupato. Non avevo agente, non facevo nulla. In maniera molto presuntuosa amavo il teatro e lo ritenevo molto superiore al cinema. Quando l’ho incontrato, gli ho detto che non avevo mai visto nessun film di Rossellini, Pasolini… E lui mi disse ‘Che fortuna, li devi ancora vedere la prima volta’. Quel provino andò male ma lui mi disse di tornare. E proprio mentre le cose andavano male a teatro, Mario Tullio mi chiamò come protagonista per “I cento passi””.

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