È stato arrestato Luigi Mangione, sospettato dell’omicidio di Brian Thompson, il CEO di UnitedHealthcare: la caccia all’uomo è durata cinque giorni e ha avuto una svolta in un McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania. Infatti, il giovane è stato riconosciuto da un dipendente che ha poi contattato le autorità. La polizia ha fatto sapere che quando gli è stato chiesto se recentemente fosse stato a New York, “ha iniziato a tremare“. Con sé aveva una pistola con silenziatore, documenti falsi con quatto nomi diversi e un manifesto di tre pagine, anticapitalismo, in cui rivendica il suo attacco: “Mi scuso per i traumi creati ma andava fatto, bisognava eliminare questo parassita“.
OMICIDIO BRIAN THOMPSON, LE INDAGINI
Ora è in custodia cautelare con accuse che includono l’omicidio. Sono attese le verifiche del caso: dalle impronte digitali al confronto col Dna preso dalla bottiglia d’acqua da cui aveva bevuto in uno Starbucks prima di uccidere Brian Thompson. Poi dovrebbe arrivare l’atto formale dell’arresto. Gli indizi sono ritenuti schiaccianti, infatti le autorità si sono esposte sulla cattura con una conferenza stampa. Per quanto riguarda il manifesto, Luigi Mangione ha riportato anche di aver agito da solo.
Per quanto riguarda il movente dell’omicidio, contiene una motivazione politica generale: è ostile alle iniquità del sistema capitalistico con conseguenze gravi per la sanità, ma si ipotizza anche una specie di vendetta per le sofferenze di alcuni parenti che non avevano avuto la possibilità di curarsi in maniera adeguata. Dunque, crollano le teorie riguardo un killer assoldato da terzi. Ma è emerso che UnitedHealthCare è sotto inchiesta e che il CEO Brian Thompson, indagato anche lui, aveva cominciato a collaborare con le autorità.
LA FAMIGLIA DI LUIGI MANGIONE ROMPE IL SILENZIO
I genitori di Luigi Mangione, che da mesi avevano perso le sue tracce e per questo si erano rivolti anche ad alcuni amici chiedendo notizie, ma senza successo, hanno rotto il silenzio esprimendo tutto il loro choc per l’accaduto. “Siamo devastati e sotto shock per l’arresto di Luigi“, hanno dichiarato i familiari in una nota diffusa da Nino Mangione, cugino del ragazzo che è noto come deputato repubblicano al parlamento statale del Maryland.
CHI È IL SOSPETTATO: L’IDENTIKIT
Luigi Mangione, 26 anni, è membro di una importante famiglia di imprenditori del Maryland, originaria della Sicilia, con una presenza nei settori immobiliare e sanitario tra campi di golf, resort, case di cura e una radio locale conservatrice. Dopo essersi diplomato alla Gilman School di Baltimora con il massimo dei voti, si è laureato in informatica all’Università della Pennsylvania, dove è stato membro ella confraternita Phi Kappa Psi dal 2017 al 2020, poi ha preso un master.
Tra maggio e settembre del 2019, Mangione ha lavorato come consulente capo per un programma di studi precollegiali dell’Università di Stanford. Più recentemente, ha lavorato per il mercato automobilistico online TrueCar: lo ha fatto fino all’anno scorso, come ingegnere dei dati. Un ex compagno del liceo ha raccontato al New York Times che Luigi Mangione aveva tagliato i ponti con tutti dopo essersi sottoposto a un intervento alla spina dorsale che non era riuscito a risolvere i dolori cronici di cui soffriva, per i quali non poteva fare sport e aveva una relazione intima normale con le ragazze.