L’agronomo e professore universitario Luigi Mariani, fondatore del Servizio agrometeorologico lombardo, intervistato dal quotidiano Libero ha espresso la sua opinione, abbastanza critica, nei confronti dell’attuale dibattito sul cambiamento climatico e sull’urgenza di ridurre le emissioni di Co2, nel quale prevale la posizione dominante dei media e di chi propone una sorta di “terrorismo” che infonde paura ingiustificata per il futuro, soprattutto nelle nuove generazioni.
Principalmente il docente afferma che c’è una necessità di staccare da chi non supporta “l’ecofanatismo” l’etichetta di “negazionista“, poi, analizzando l’attuale polemica che vorrebbe demonizzare l’anidride carbonica dice “la CO2 è un gas serra ma al contempo occorre evitare di demonizzarla in quanto è il gas della vita: senza anidride carbonica non avremmo cibo“. Mariani ammette che il clima sta certamente cambiando, anche a causa dell’attività antropica, tuttavia sottolinea che, a differenza di quanto molti vogliano far credere, guardando i dati storici si può capire che “le vittime degli eventi avversi meteorologici sono diminuite negli anni”. Inoltre “anche la vegetazione è aumentata“.
Luigi Mariani “Desertificazione? I satelliti dicono il contrario”
L’agronomo Luigi Mariani, nell’intervista per Libero, ha espresso preoccupazione per l’ideologia sempre più predominante che vorrebbe infondere terrore per il futuro nei giovanissimi, specialmente quando si parla di necessità di porre fine alle emissioni. Il problema in questo senso è che bisognerebbe trovare valide alternative, e il nucleare sicuramente rappresenta una fondamentale risorsa “i cambiamenti appartengono alla fisiologia del pianeta. Se blocchiamo la produzione di CO2 serviranno alternative, come il nucleare“.
Anche sul “pericolo desertificazione” il professore è abbastanza critico e afferma che “Da studi effettuati con proxy data geochimici, con tanto di articoli pubblicati su riviste come Nature, sulla Terra in un secolo la vegetazione è aumentata del 30%. La desertificazione? I satelliti dicono il contrario. E provate a cercare su internet “global greening”: lo hanno fatto sparire“. In conclusione la soluzione è sicuramente quella di avere più fiducia e meno paura “Occorre fiducia nell’innovazione, da perseguire con politiche di medio e lungo periodo in agricoltura, nei trasporti, nella gestione del territorio e delle acque, nella sanità“.