Luigi Necco, chi era: giornalista napoletano al centro di Cose Nostre

Luigi Necco è stato per 15 lunghi anni uno dei volti storici della trasmissione Rai 90° Minuto. Il giornalista napoletano era conosciuto soprattutto per aver raccontato negli anni d’oro, gli scudetti del Napoli di Maradona ma anche le guerre di camorra. A lui sarà dedicata la nuova puntata di Cose Nostre, la trasmissione in onda oggi, lunedì 22 agosto 2022, nella seconda serata di Rai1. Si tratta della replica della puntata già trasmessa nel 2016 e dal titolo “Da Napoli è tutto”.



Luigi Necco è morto il 13 marzo 2018 all’ospedale Cardarelli di Napoli dove era ricoverato a causa di una grave insufficienza respiratoria. Il giornalista era giunto alla soglia degli 84 anni e con la sua morte se n’è andato un pezzo di storia del giornalismo partenopeo. Oltre al calcio, era esperto anche di archeologia; è stato consigliere a Napoli per il Pds e negli ultimi anni si era occupato di svariati progetti di legalità per le scuole con la prefettura di Napoli e l’ordine dei giornalisti della sua Regione.



Luigi Necco e l’agguato dopo le parole su Sibilia e Cutolo

Quella di Luigi Necco è stata una vita intensa e non priva di pericoli. Nell’ottobre del 1980 nel corso di 90° Minuto il giornalista raccontò che Antonio Sibilia, all’epoca presidente dell’Avellino Calcio, si era recato insieme all’allora calciatore brasiliano Juary, a una delle udienze del processo che vedeva imputato Raffaele Cutolo, capo della Nco (Nuova camorra organizzata). In quella occasione Sibilia avrebbe dato a Cutolo tre baci sulla guancia consegnandogli, tramite Juary, una medaglia d’oro con tanto di dedica “A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio”.



Pochi giorni dopo quel racconto, Luigi Necco fu coinvolto in un agguato durante il quale fu gambizzato per mano di tre uomini inviati da Vincenzo Casillo detto ‘O Nirone, luogotenente di Cutolo fuori dal carcere. “Per guadagnare visibilità organizzò l’agguato. E dopo gli spari i sicari scrissero sulla mia auto: tu vuliv fa o criticone?”, raccontò Necco in una lunga intervista a Il Giornale, prima della sua morte.