E’ finita nei giorni scorsi la latitanza di Luigi “Jimmy” Palma, medico 54enne della provincia di Roma, indagato in America con l’accusa di aver provocato la morte di 700 tossicodipendenti e da tempo ricercato negli Usa. Il suo arresto però è avvenuto in Italia, precisamente a Locri, in Calabria, come riferisce Corriere della Sera. A tradirlo, sarebbe stata la voglia di gelato da parte del medico che lo avrebbe portato ad uscire domenica pomeriggio, poco prima di essere fermato ad un posto di blocco insieme ad un amico. Entrambi avrebbero manifestato un certo nervosismo e Palma, in particolare, avrebbe prontamente mostrato il tesserino medico che, in tempi di Covid, rappresenta una sorta di lasciapassare. Peccato che proprio questo gesto abbia sollevato non pochi dubbi portando i militari ad indagare sulla sua identità e scoprendo la sua latitanza. Era il 1994 quando il medico aveva lasciato l’Italia alla volta di Miami dove era considerato un ottimo professionista. Nel 2009 insieme ad altri colleghi crearono una serie di cliniche del dolore in Florida e Tennessee gestite da “Urgent Care & Surgery Center Enterprise”. Tali strutture conosciute come “Pill Mill”, ovvero “il Mulino delle pillole” tra il 2009 e il 2015 sono state visitate da migliaia di tossicodipendenti che fingendosi malati cronici ricevevano farmaci quali antidolorifici come l’ossicodone, ossimorfone e morfina. I pazienti tenevano una parte delle pillole per loro e le altre venivano cedute agli spacciatori che pagavano la visita in clinica e usavano i farmaci per alimentare il mercato nero.
LUIGI PALMA, MEDICO ARRESTATO IN CALABRIA: ERA RICERCATO NEGLI USA
Le indagini portate avanti dall’FBI hanno smascherato il traffico di antidolorifici ideato proprio da Luigi Palma che è riuscito in questi anni a mettere in circolazione circa sei milioni di dosi portando nelle casse dei fondatori delle strutture oltre 20 milioni di dollari. A finire sotto inchiesta oltre cento spacciatori. Gli Usa hanno messo sotto accusa Palma ed i suoi soci ipotizzando la morte di ben 700 pazienti a causa del sovradosaggio di stupefacenti da loro prescritti. Dal 2017 il medico era scappato dalla Florida facendo rientro in Italia nella speranza di evitare l’arresto, ma invece è stato comunque raggiunto da un mandato di cattura. nel 2018 fu arrestato a Roma e messo ai domiciliari in attesa dell’estradizione. Dopo essere stato scarcerato per scadenza dei termini si è dato alla latitanza scegliendo come rifugio la Calabria. E proprio qui, però, la scorsa domenica sono scattate le manette.