All’interno di Carla, il film dedicato a Carla Fracci ha molta importanza anche la sua storia personale quando da bambina ha trascorso molto tempo con sua nonna durante la guerra. Il film riprende anche le vicende dell’infanzia di Carla Fracci intrecciate con le sue vicende da adulta e professionista. Molto spazio viene dato ai suoi genitori, che hanno creduto nel talento di Carla tanto accompagnarla all’accademia del teatro La Scala. Molto spazio anche alle immagini di vita quotidiana dei suoi genitori, casalinga e tramviere, origini umili, che durante i primi anni di accademia le sono costati il soprannome di “Carla Stracci”. (Agg. Adriana Lavecchia)



Carla Fracci e la sua infanzia movimentata

Luigi Fracci e Santa Rocca sono stati i genitori della celebre ballerina Carla Fracci. Il padre fu sergente maggiore degli alpini in Russia, mentre sua mamma Santa, conosciuta anche come Santina, lavorava come operaia alla Innocenti di Milano. Carla aveva anche una sorella di nome Marisa, anche lei una grande appassionata di danza classica, formatasi al Teatro alla Scala di Milano. La gioventù di Carla fu piuttosto movimentata, a causa della guerra. Lei e la sua famiglia, infatti, dovettero trasferirsi in campagna di Volongo dalla nonna materna Argelide.



Ci fu poi l’inizio della scuola e così dovette spostarsi ancora da una zia a Ca’ Rigata di Gazoldo degli Ippoliti, per poi tornare nella sua Milano al termine della guerra, dove suo papà Luigi assunse il ruolo di bigliettaio all’interno dell’azienda tranviaria della città.

Carla Fracci e il rapporto coi suoi genitori Luigi e Santa

Talvolta papà Luigi e mamma Santa la portavano con loro al circolo ricreativo del lavoro e fu proprio in uno di quei momenti di svago che alcuni amici di famiglia notarono in lei un talento sopraffino per la danza, al punto da convincerli a farle sostenere un’audizione al Teatro alla Scala. Carla Fracci superò gli esami senza particolari problemi, ma i primi anni si rivelarono non semplici a causa di un ambiente rigido ed estremamente esigente.



La maestra, ad esempio, la considerava molto capace ma sprovvista della necessaria determinazione. Si rivelerà poi decisivo l’incontro con Margot Fonteyn che le consentirà di comprendere il senso di tutto quel lavoro, iniziando a percepire il teatro come “casa”.