Luigi Sbarra, segretario della Cisl, è tornato a parlare di salari e lavoro sulle pagine del quotidiano Libero dopo la proposta, avanzata ad aprile e ribattuta ieri, in calce del confronto con Governo e opposizioni, di introdurre la partecipazione dei dipendenti agli utili dell’impresa. Rimane, infatti, convinto che non basti “una discussione sul salario minimo” per rilanciare gli stipendi, ma che serva, piuttosto, un’azione diffusa in tutto il mondo lavorativo.
“Bisogna abbassare le tasse sui lavoratori e i pensionati”, spiega subito Luigi Sbarra a Libero, “sbloccare gli investimenti per sostenere la crescita economica del Paese, elevare e redistribuire ricchezza e produttività, rinnovare tutti i contratti, combattere evasione ed elusione fiscale”. Allo stato attuale, infatti, ritiene che non siano più ammesse le divisioni strumentali tra le parti sociali, ma neppure “demagogia o populismi”, sottolineando che è arrivata l’ora di trovare “una strategia comune tra politica, sindacati e imprese“. Il punto d’azione principale, però, per Luigi Sbarra, rimane quello di cooperare affinché si possa assicurare “la copertura dei contratti leader a tutti i lavoratori, senza esclusione”.
Luigi Sbarra: “Servono tutele ai redditi”
Continuando la sua intervista Luigi Sbarra spiega che, nonostante le discussioni e le trattative, non sarà “sufficiente qualche articolo sulla Gazzetta ufficiale”, ma bisognerà anche “applicare [quei] contratti leader, contrastare i part-time involontari, aumentare le ispezioni per le false partite Iva e il parasubordinato, il sommerso e il lavoro nero, le cooperative spurie e i tanti fasulli tirocini extracurricolari”.
Insomma, la proposta della Cisl e di Luigi Sbarra mira ad un’azione ampiamente diffusa in tutto il settore, che passa anche dal “tutelare i redditi falcidiati dall’inflazione“. Secondo lui “bisogna costruire insieme una controffensiva al carovita attivando una cabina di regia che metta in relazione governo, sindacati e imprese nel contrasto alla speculazione, nel controllo di prezzi e tariffe e nell’impegno reciproco di rinnovare e innovare tutti i contratti pubblici e privati, azzerando la tassazione sui frutti della contrattazione”. Infine, il pilastro dell’azione proposta da Luigi Sbarra è quello di introdurre la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese, perché solo così ritiene che si possano “recuperare gli anni di immobilismo”, arrivando ad un nuovo equilibrio tra imprese e lavoro, che porterà “salari più alti, stabilità dell’occupazione, rilancio della formazione, sicurezza negli ambienti lavorativi, applicazione dei buoni contratti, riduzione degli orari di lavoro e maggiore produttività”.