Suicidio Luigi Tenco, un caso che ancora oggi rappresenta uno dei più grandi misteri della cronaca nera italiana: il cantante si tolse la vita?

La morte di Luigi Tenco, avvenuta il 27 gennaio 1967, rappresenta uno degli eventi di più grande impatto nell’ambito della cronaca nera italiana. Il dramma si consumò durante il Festival di Sanremo, tra misteri, sospetti e controversie che alimentarono un importante dibattito nazionale. Dunque com’è morto Luigi Tenco? Il cantautore fu trovato senza vita nella sua stanza d’albergo, la 219 della dépendance dell’Hotel Savoy di Sanremo, alle 2:10 del suddetto giorno. Sebbene secondo la polizia fu la cantante Dalida a fare la macabra scoperta, ci sono versioni contrastanti, con alcune testimonianze che indicano l’amico e cantante Lucio Dalla come colui che rinvenne il corpo.



Le circostanze della morte di Luigi Tenco e l’ipotesi di suicidio suscitarono interrogativi tra i fan e nuove ombre alimentate anche da presunte manomissioni della scena del crimine, le quali portarono, molti anni dopo, alla riapertura del caso e all’avvio di un’inchiesta nel 2005, con la successiva esumazione della salma.



Luigi Tenco e l’ipotesi suicidio basata sul biglietto ritrovato nella sua stanza

Il mistero su com’è morto Luigi Tenco non si ferma ancora, secondo le ricostruzioni più recenti, Luigi Tenco effettuò due telefonate poco prima del tragico evento, una delle quali con la sua fidanzata Valeria. Durante la conversazione, sembrava indicare la presenza di informazioni sensibili da denunciare. Poco dopo, il suo corpo fu trovato senza vita. Le circostanze della morte di Tenco generarono polemiche e sospetti. Le autorità conclusero che si trattava di un suicidio, basandosi su un biglietto trovato nella stanza insieme all’arma del decesso, una Walther Ppk 7.65, regolarmente posseduta dal cantautore.



Il biglietto contenente un breve messaggio di protesta, firmato da Tenco, rivelava una profonda delusione nei confronti del pubblico e della giuria del festival. Tuttavia, le indagini non furono esenti da critiche e dubbi, poiché non fu eseguita un’autopsia e non si condussero analisi approfondite sull’arma o sul corpo del defunto. Questo alimentò sospetti di una possibile copertura o mancanza di trasparenza nelle indagini.