Un programma che si intitoli “Una storia da cantare” e che decida di dedicare la sua ultima puntata ai grandi cantautori italiani poteva mai escludere dal novero Luigi Tenco? La risposta è ovviamente no. Dunque non sorprende che Bianca Guaccero ed Enrico Ruggeri, padroni di casa all’Auditorium Rai di Napoli, abbiano riservato all’interprete scomparso tragicamente durante il Festival di Sanremo 1967 una pagina dello spettacolo conclusivo. Per celebrare la figura del cantante originario di Cassine si è scelto di dare vita ad un duetto che fonde passato, presente e futuro della musica italiana. Un microfono tra le mani del conduttore del programma, Enrico Ruggeri, l’altro fra quelle di Ermal Meta: i due si sono resi protagonisti di un’esibizione quanto mai intensa di uno dei grandi successi di Luigi Tenco.



LUIGI TENCO: CON DALIDA ERA VERO AMORE?

“Ciao amore, ciao” è la canzone di Luigi Tenco scritta con Dalida che Enrico Ruggeri ed Ermal Meta hanno interpretato con un’intensità tale da meritare la standing ovation di un pubblico che, prima dello scoppio della pandemia di coronavirus, poteva ancora concedersi il lusso di riempire palazzetti (e in questo caso l’Auditorium Rai di Napoli) per godere di ottima musica dal vivo. Proprio l’esclusione di “Ciao amore, ciao” da Sanremo fu per Tenco un colpo durissimo: tornato in albergo, il cantautore tormentato si tolse la vita. A ritrovare il suo corpo fu proprio Dalida, che di lui era innamoratissima, e che tornata a Parigi provò ad uccidersi a sua volta, senza riuscirci. Raggiunse il suo scopo diversi anni più tardi, nel 1987, lasciando scritto su un bigliettino: “Perdonatemi, la vita mi è insopportabile”. La madre di Tenco, però, nel 1967 smentì che fra i due vi fosse il grande amore che i rotocalchi raccontavano: “Mio figlio e Dalida erano buoni amici. Nient’altro. Luigi non si è ucciso per amor suo. E Dalida non voleva morire perché senza di lui non si sentiva più di vivere. Fra loro, creda, non c’erano amori segreti o impossibili. Queste sono tutte storie inventate, ignobili speculazioni che vengono fatte con il nome del mio ragazzo”.



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