È finito l’incubo di Luis Diaz: il padre dell’attaccante del Liverpool è stato rilasciato oggi, a 13 giorni dal rapimento. L’uomo si trova attualmente sotto la custodia di una commissione umanitaria delle Nazioni Unite, come fatto sapere dalla Conferencia Episcopal de Colombia. Luis Manuel “Mane” Diaz era stato sequestrato dall’Esercito di Liberazione Nazionale il 29 ottobre scorso, in una stazione di servizio della città di Barrancas, nel dipartimento colombiano di La Guajira.



Insieme al padre dell’attaccante del Liverpool c’era anche la moglie, che però era stata rilasciata dopo poche ore. L’uomo invece è rimasto imprigionato per altri 13 giorni: si trova attualmente in buono stato di salute e non presenta segni di maltrattamenti. Ad annunciare la liberazione del padre dell’attaccante è stato l’Esercito colombiano insieme all’Onu, che lo ha preso in consegna dai guerriglieri alle 10.47 del 9 novembre (le 16.47 in Italia, puntualizza SportMediaset).



La Federcalcio colombiana: “Grazie alle istituzioni che hanno reso possibile il rilascio del padre di Luis Diaz”

Un ruolo importante nel rilascio di Luis Manuel “Mane” Diaz, padre di Luis Diaz, lo hanno avuto Defensoría del Pueblo de Colombia, l’organo governativo che si occupa dei diritti umani, la Croce Rossa locale e la Chiesa cattolica tramite la Conferenza episcopale colombiana. Quest’ultimo ente ha pubblicato anche le prime foto dell’uomo dopo la liberazione, diramando un comunicato nel quale is legge: “Ringraziamo Dio per la liberazione del signor Luis Díaz! Con lui ci sono già Mons. Francisco Ceballos, vescovo di Riohacha e Mons. Héctor Henao, delegato per le relazioni Chiesa-Stato, che hanno formato la commissione umanitaria incaricata di facilitare la sua liberazione”.



Poco dopo è arrivato anche il comunicato ufficiale della Federcalcio colombiana: “La Federcalcio colombiana ringrazia il Governo Nazionale, le Forze Militari e la Polizia Nazionale, nonché tutte le istituzioni e i funzionari che hanno reso possibile il rilascio di Luis Manuel Díaz, padre del nostro giocatore Luis Diaz. Il calcio come disciplina sportiva simboleggia il talento, la dedizione, il lavoro di squadra e i valori intrinseci dell’essere umano. In Colombia deve continuare a essere un punto di riferimento per il divertimento, la sana competizione, l’unità e la gioia. Insistiamo, quindi, sulla necessità di mantenere questa attività, così come coloro che in essa sono coinvolti, al di fuori di ogni scenario diverso da quello sportivo. Dietro un pallone scorrono i sogni e le illusioni di ragazzi e ragazze, giovani, donne, uomini e calciatori adulti, dei loro cari e di un intero Paese. Il calcio è passione e pace: nessuno pensi mai più di attentare a quella realtà!”.