LUIS JIMENEZ RIVELA: “HO GIOCATO TRE PARTITE TRUCCATE IN ITALIA”
Luis Jimenez agita di nuovo lo spettro delle partite truccate in Italia, anche se lo fa decisamente tardi, dal momento che fa riferimento a sfide di 20 o anche più anni fa. In ogni caso è una segnalazione da raccogliere quella da parte dell’ex calciatore cileno, che ne ha parlato nel podcast ‘Vamo a Calmarno’: molto lunga è stata l’avventura italiana di Luis Jimenez, che ha indossato le maglie di Ternana, Fiorentina, Lazio, Inter, Parma e Cesena e adesso ha rivelato inquietanti retroscena legati a partite aggiustate e truccate nel calcio italiano.
Luis Jimenez infatti ha ammesso: “Ho giocato almeno tre partite truccate. Questo è accaduto in Italia, ma non posso dirvi con quale squadra. Una cosa del genere, in Cile non mi è mai successa”. L’accusa è molto pesante, espressa senza mezzi termini per indicare un sistema malato: “In Italia c’erano molte partite sistemate, c’era parecchia mafia. Oggi meno, anche perché molti ex calciatori e dirigenti sono stati puniti e non lavorano più nel calcio. Per me è stato veramente pesante: ero agli inizi e volevo arrivare al top del calcio italiano”.
LUIS JIMENEZ E LE PARTITE SOSPETTE AI TEMPI DELLA TERNANA
A dire il vero, dopo avere premesso che non poteva fare nomi di squadre, Luis Jimenez ha cominciato a svelare dettagli: “All’epoca giocavo nella Ternana. Una volta segnai dopo essere entrato dalla panchina e il mio portiere voleva uccidermi. C’era un accordo per il pareggio: ciò voleva dire che l’altra squadra doveva segnare per forza e il tempo per far uscire l’1-1 era pochissimo”. Luis Jimenez, che era agli esordi della sua esperienza italiana, voleva “mangiare” il campo, inconsapevole della presunta combine. Qualcosa del genere potrebbe essere successo anche in un match con l’Atalanta, “sfida tra i primi e i secondi della classifica e c’era festa tra le tifoserie gemellate. Io mi procuro un rigore e noto che tutti erano disperati, anche il mio compagno che lo segnò si mise le mani sul volto senza esultare”.
Sarebbe stato addirittura il medico, intervenuto per assistere Luis Jimenez per il colpo preso proprio in occasione del rigore, ad avvisarlo che “non si doveva più entrare in area di rigore”. Vista la dinamica della partita, potrebbe trattarsi di Atalanta-Ternana 1-1 del 21 dicembre 2003, nel campionato di Serie B: vantaggio umbro su calcio di rigore con Zampagna all’87’ e pareggio per i nerazzurri firmato da Budan due minuti più tardi. Anche se bisogna tenere conto del tantissimo tempo passato, si potrebbe quindi mettere in moto la giustizia sportiva: ci sarà un nuovo filone di indagini sul calcioscommesse?