Nella giornata di oggi Luis Rubiales si è dimesso ufficialmente del suo ruolo di presidente della Federazione calcistica spagnola come risposta alle pesanti critiche che sono seguite al bacio a stampo dopo la finale della Coppa del Mondo femminile. L’ex presidente dopo la partita tra la Spagna e l’Inghilterra, vinta dalla prima, ha afferrato in un impeto il volto della 33enne attaccante Jenni Hermoso, dandole un bacio e facendo scoppiare un vero e proprio scandalo. Con questo licenziamento, insomma, si conclude la carriera di Luis Rubiales, che sarà sottoposto a processo, nel corso del quale potrebbe dimostrare la veridicità della sua tesi riacquisendo la stima della Federcalcio e della Fifa.



Luis Rubiales si è dimesso, in tribunale risponderà di violenza sessuale e coercizione

Il licenziamento di Luis Rubiales non è stato certo un fulmine a ciel sereno dopo la pesante ondata di critiche che lo ha travolto. Dopo aver ottenuto il sostegno della Federcalcio davanti alla Fifa, che aveva sospeso l’ex presidente per 90 giorni, la federazione aveva deciso di credere alle parole di Hermoso, licenziando, però, commissario tecnico della nazionale femminile, Jorge Vilda, uomo particolarmente vicino a Rubiales. Ora, invece, sembra essere stato lo stesso ex presidente ad allontanasi, spiegando che “non posso continuare il mio lavoro”.



Dopo lo scoppio delle polemiche, Luis Rubiales aveva dichiarato immediatamente che il bacio con Hermoso fosse consensuale e reciproco, mentre l’attaccante sosteneva (e sostiene) l’esatto opposto. Avrebbe, inoltre, deciso di presentare denuncia contro l’ex presidente, portando la procura spagnola a presentarne una seconda. Dal conto suo Rubiales continua a dichiararsi non colpevole, sostenendo che il bacio fosse consensuale e frutto di un momento di impeto, mentre un recente video dimostrerebbe l’attaccante compiaciuta dal bacio. Comunque sia, Luis Rubiales è attualmente accusato di violenza sessuale e coercizione, secondo la Procura per aver fatto pressioni sulla calciatrice affinché rilasciasse una dichiarazione a suo favore. Complessivamente, rischia una pena che potrebbe consistere in una multa, oppure nella reclusione da uno a quattro anni.

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