Luis Sepulveda sapeva parlare agli adulti così come ai bambini. Ed era questa la sua grande dote di scrittore di successo, scomparso all’età di 70 anni in Spagna a causa del Coronavirus. A ricordarlo, come riferisce Il Fatto Quotidiano, è stato anche Pino Boero, professore ordinario di letteratura per l’infanzia e pedagogia della lettura alla facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Genova, il quale ha raccontato come è rimasto particolarmente colpito dalla notizia della scomparsa dello scrittore cileno. “Era un personaggio straordinario, alla Gianni Rodari. Era mitico. È stato un uomo che ha scavalcato l’opera per essere rappresentativo di un modo di mettere al centro l’infanzia”, ha dichiarato al quotidiano spiegando chi era Sepulveda per i bambini. Ma Luis era anche uno scrittore per adulti: “Questo suo essere per i bambini ha contaminato gli adulti. È un felice caso di contaminazione. Di solito sono gli adulti che contagiano i bambini, malamente. In questo caso credo che il sentir ricordare Sepùlveda per il suo rapporto con i testi per l’infanzia sia davvero un caso di contaminazione “dal basso” che sale verso l’“alto”. È un caso di vera pedagogia”, ha spiegato. La sua capacità di saper dialogare con i piccoli così come con gli adulti rappresentava una vera e propria “disposizione mentale” e “costruzione formativa”. Tra i suoi punti di forza, indubbiamente l’ironia, di cui Sepulveda era certamente dotato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUZZI “TUOI LIBRI E IDEE CON NOI PER SEMPRE”
La scomparsa dello scrittore cileno Luis Sepulveda, ucciso dal Coronavirus, ha segnato intere generazioni di lettori. L’uomo dalle grandi passioni, l’autore di bestseller che si sentiva “cittadino prima che scrittore”, ha contribuito a dare voce a chi voce non ne aveva, come affermò lui stesso. L’Italia era tra i suoi grandi amori: nel nostro Paese le sue opere hanno superato gli 8 milioni di copie. Qui sarebbe dovuto tornare a marzo 2020, proprio nel mese in cui è esplosa l’epidemia che lo ha poi colpito ed ucciso, per parlare di “Coraggio” al festival dei piccoli e medi editori poi cancellato a causa dell’emergenza. A ricordarlo oggi sono numerosi Vip italiani ai quali va ad aggiungersi anche il giornalista e conduttore tv Gianluigi Nuzzi. Sui suoi social, postato una foto di Sepulveda, Nuzzi ha commentato: “Se ne va #luissepulveda gigante della letteratura mondiale, ucciso dal #covid_19 . I tuoi libri in casa ti lasciano con noi per sempre e le tue idee eterne: “i miei sogni sono irrinunciabili, sono ostinati, testardi e resistenti”. Questa è solo una delle tante frasi celebri dello scrittore, che rimarrà nella memoria di tanti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AVEVA 70 ANNI: IL RICORDO DEI VIP SUI SOCIAL
La notizia della morte di Luis Sepulveda, celebre scrittore cileno deceduto all’età di 70 anni a causa del Coronavirus, al quale aveva scoperto di essere positivo alla fine del mese di febbraio. Sono numerosi, in questi minuti, i messaggi di cordoglio e di saluto che i vip di tutto il pianeta stanno rivolgendo all’autore di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e di tanti altri libri di successo. “Voglio ricordarlo qui, come ho fatto in diretta, con una sua frase: ‘La felicità è un diritto umano… Quando difendo il diritto alla felicità, lo faccio per non dimenticare che io sono stato e sono immensamente felice'”, ha scritto la giornalista e presentatrice Myrta Merlino. “Buen camino, compañero maestro Luis Sepulveda, quanti km di pagine fatti con te! Grazie”, ha twittato il cantante Lorenzo Jovanotti, mentre Rosario Fiorello ha scelto di affidarsi a uno dei cosiddetti “post muti”, nei quali si lascia prevalere il significato dell’immagine su ogni altra parola: l’immagine in questione è un frame del lungometraggio d’animazione “La Gabbianella e il Gatto”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
LUIS SEPULVEDA MORTO PER CORONAVIRUS: ERA RICOVERATO DA FINE FEBBRAIO
Luis Sepulveda non ce l’ha fatta: come confermato dalla famiglia ai microfoni de El Pais. lo scrittore è morto per coronavirus. Tra i primi casi di Covid-19 in Spagna, il cileno si è spento nelle scorse ore al Central University Hospital of Asturias di Oviedo: Sepulveda era ricoverato da fine febbraio e, dopo un mese e mezzo di battaglia contro la malattia, è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Lo scorso 25 febbraio Luis Sepulveda ha iniziato ad accusare i primi sintomi ed è stato ricoverato per polmonite acuta. Una volta confermata la positività al Covid-19, lo scrittore è stato trasferita all’HUCA di Oviedo. Nelle scorse settimane sono circolate notizie su un presunto coma, smentito dalla famiglia. Di pochi minuti fa la notizia del decesso. Sepulveda lascia la moglie Carmen Yanez e due figli.
LUIS SEPULVEDA MORTO PER CORONAVIRUS: AVEVA 70 ANNI
Dopo aver lasciato il suo Cile ed aver girato il mondo – senza dimenticare l’avventura al fianco degli attivisti di Greenpeace – Luis Sepulveda è andato a vivere nelle Asturie e verrà ricordato come uno dei più grandi scrittori di sempre: il suo esordio, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, ha avuto un successo internazionale ed è stato particolarmente adorato in Italia. Tra i tanti capolavori, ricordiamo inoltre “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, “Le rose di Atacama” e “Incontro d’amore in un paese in guerra”.
Alcuni dei suoi raccontati sono stati inoltre trasposti sul grande schermo: pensiamo “La gabbianella e il gatto” di Enzo D’Alò oppure alla sua opera prima, divenuta film grazie al regista australiano Rolf de Herr. L’ultimo romanzo, “Storia di una balena bianca” risale allo scorso anno. Grande cordoglio sui social network per la sua scomparsa, qui di seguito il saluto di Lorenzo Jovanotti