Luisa Ranieri è tra i tanti tifosi napoletani in festa per il terzo scudetto della storia. L’attrice ha cambiato i programmi familiari ed è tornata a Napoli per partecipare ai festeggiamenti, lei che ha già avuto modo di esultare per il titolo del Novanta: “E come no, mi spostavo da un quartiere all’altro, ricordo una donna anziana completamente nuda dipinta d’azzurro nel traffico impazzito dentro a una 500. Questa festa sarà folle, durerà mesi. Napoli è la nostra Rio, con le sue contraddizioni e esplosioni, non esiste una città uguale, nemmeno al Sud. E non è retorica. Sta uscendo dal buio, lo scudetto è la ciliegina n’copp’ alla torta. Si apre un mondo”.
Luisa Ranieri ha definito il bomber Victor Osimhen il simbolo della città e del riscatto, spingendosi fino a “nuovo dio”. Poi una battuta su Diego Armando Maradona: “Se lo conobbi? Sì ma non ci parlai, non era avvicinabile. Da ragazzina ho avuto un amorino con un giocatore della Primavera del Napoli, lui era difensore e non osava marcarlo, anche perché Lui, Maradona, non gliela faceva proprio vedere la palla”.
Luisa Ranieri e lo scudetto al Napoli: “Spalletti? “Me” piace, è pelato come mio marito, mi fa simpatia…”
Luisa Ranieri ha poi parlato del possibile legame religioso dello scudetto vinto dal Napoli: “Il calcio unisce anche chi non è tifoso, è sacro e profano. Napoli sta vivendo un momento di grande fermento artistico e culturale. C’è un’energia positiva che torna. Ieri pensavo al film che ho fatto di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio . Paolo non visse lo scudetto per la tragedia in cui morirono i suoi genitori. Ora è uscito questo suo film e siamo campioni d’Italia. È come se venisse ripagato”.
Una battuta anche su mister Luciano Spalletti, paragonato a Joker dall’intervistatore: “A me però “me” piace, è pelato come mio marito, mi fa simpatia anche per questa sua paura di tirar fuori la felicità…È vero che non vive in città ma dorme dove si allena la squadra, ma credo che si sia innamorato del Napoli. Però non lo dirà mai”.