La nuova puntata di Verissimo – Le storie si apre con l’intervista fatta da Silvia Toffanin alla splendida Luisa Ranieri. L’attrice parte ammettendo di essere molto felice: “È la stagione più bella della mia vita. Sono molto soddisfatta della mia carriera, il mio è stato un percorso lungo dove ho fatto anche scelte che inizialmente sembravano impopolari e invece si sono rivelate giuste. Sono felice, non è che capita tutti i giorni di lavorare con questi bravi registi e avere le chances che ho avuto io.”
Ripercorrendo poi i suoi inizi nel mondo della recitazione, Luisa ha ricordato che “I miei genitori non mi hanno mai sostenuta, mia madre era molto spaventata e per questo non mi ha aiutata. Mi ha messo alla prova, solo quando ha capito che davvero volevo farlo e lo sapevo fare mi ha appoggiato. Non mi ha mai spinto”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Luisa Ranieri e la bellezza: “l’ho vissuta negli occhi degli altri”
Luisa Ranieri ospite di Verissimo si racconta a cuore aperto: dall’amore per Napoli alla sua bellezza che ha conquistato il mondo del cinema. L’attrice, che recentemente ha recitato nel film “E’ stata la mano di Dio”, ha raccontato di aver visto per un certo periodo male con la sua bellezza. “Non lo dico per falsa modestia, ma non ho mai avuto un rapporto con la mia bellezza che ho vissuto negli occhi degli altri” – ha sottolineato l’attrice precisando – “mi sono sempre preoccupata di essere brava, di dimostrare a mia madre di essere all’altezza delle sue aspettative. Per fare questo mestiere ho dato il massimo senza preoccuparmi dell’aspetto estetico”.
Poi la Ranieri ha aggiunto: “della bellezza me ne sono accorta negli anni, e all’inizio per me è stata anche un ostacolo, nel mio modo di approcciarmi. Oggi incomincio ad accettare anche i complimenti, a vivermeli meglio”. L’attrice, nata e cresciuta a Napoli, ha raccontato anche del rapporto con la città del sole e del mare.
Luisa Ranieri e il rapporto con Napoli: “a 20 anni andata via”
Nella vita di Luisa Ranieri la città di Napoli gioca un ruolo importantissimo. “Sono andata via dalla mia Napoli a 20 anni. Prima a Milano, poi a Parigi e alla fine mi sono fermata a Roma. Affascinata dal teatro non ho finito gli studi di giurisprudenza che avevo iniziato e non ho più ripreso, ma credo che alcune nostre università costituiscano delle eccellenze e penso sicuramente alla Federico II di Napoli” – ha detto l’attrice che parla anche del perchè moltissimi meridionali decidano di iscriversi nelle università del nord. “Sono anche convinta che i giovani meridionali che affollano gli atenei della Lombardia, dell’Emilia e del Piemonte lo facciano non perché al Sud non ci siano le competenze e la didattica sia scadente, lo fanno perché le famiglie e loro stessi sanno benissimo che studiando al Nord c’è uno sbocco più immediato. Molta più possibilità di trovare lavoro subito” – ha detto.
Napoli però è nel cuore dell’attrice che racconta: “Napoli è più aggressiva, ruggisce. Non a caso da quell’atmosfera di contrasti anche violenti sono emersi scrittori, registi, personalità artistiche. Il dramma inevitabilmente forgia. Napoli è un unicum di colori, caos, vitalità ma è anche una città feroce. Quando ci vado ho nelle prime 48 ore quasi una sensazione di paura e poi quando mi allontano sento il bisogno di tornare. Tutto è amplificato: il traffico, la gente che urla, come ci si veste e come ci si muove. Anche la gentilezza è più cruda, non ha tratti borghesi. Penso che Napoli non sia replicabile, non è globalizzabile”.