Le allarmanti dichiarazioni fatte da Romelu Lukaku sulla possibilità che prima della sfida di Serie A tra Inter e Cagliari, la quasi totalità dei giocatori nerazzurri fosse ammalata (supponendo che potesse essere Coronavirus) non sono state affatto gradite dalla stessa società milanese. L’Inter infatti dopo aver certo ripreso il bomber in via privata, ha voluto poi pubblicamente precisare la vicenda, sottolineando le tante incongruenze contenute nelle dichiarazioni del proprio attaccante. Come ci riporta la Gazzetta dello sport, ci sono particolari che non tornano, come per le date: Lukaku ha parlato di vacanze di Natale, ma la sfida con il Cagliari fu solo il 26 gennaio e al ritorno in campo dopo la sosta natalizia tutti i giocatori erano presente tranne gli infortunati (Asamoah e D’Ambrosio). Non solo. Successivamente si qualche giocatore dell’Inter era stato vittima di influenza, ma il club ha fatto sapere che sono stati solo 4 gli ammalati, da tutto il 2020: di sicuro non è mai esistita una situazione di 23 ammalati su 25 come ha raccontato Lukaku, e ovviamente vi sono ampie prove a riguardo. (agg Michela Colombo)



LUKAKU: PRIMA DI INTER-CAGLIARI 23 GIOCATORI AMMALATI

Nuovi preoccupanti retroscena sulla diffusione del coronavirus in Italia e pure nel mondo del calcio ci arrivano da Romelu Lukau, bomber dell’Inter, che durante una diretta Instagram di Vier, con Kat Kerkhofs (presentatrice belga e moglie di Mertens), ha sganciato l’ultima bomba. Il belga infatti, nella lunga chiacchierata ha riferito di temere di essere stato infettato già a fine dicembre, quando concessa una settimana libera, lui e i suoi compagni dell’Inter sono tornati in campo in pessime condizioni. “Siamo tornati e, giuro, che 23 giocatori su 25 erano malati. Non è uno scherzo”. Il belga continua: “Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari di Radja Nainggolan e dopo 25 minuti uno dei nostri difensori (Milan Skriniar, ndr) ha dovuto lasciare il campo. Non poteva andare avanti e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre”. Era già coronavirus, anche se all’epoca non si parlava già di pandemia? “Non abbiamo mai fatto test per il Covid-19 in quel momento, quindi non lo sapremo mai con certezza”.



LUKAKU SHOCK: “IL CORONAVIRUS? MI FA PAURA”

Che il coronavirus circolasse già a Milano prima dello scoppio della pandemia a fine febbraio-inizio marzo? Difficile dirlo,  e anzi sono tanti i dettagli che non ci tornano nelle dichiarazioni di Lukaku a dir il vero: ma quel che è certo è che il virus anche oggi fa ancora paura. Di certo lo teme Romelu Lukaku, che già qualche settimana fa aveva parlato con preoccupazione di questa situazione di emergenza. E rincarando la dose, lo stesso bomber dell’Inter ha pure aggiunto durante la diretta Instagram: “Se temo il virus? Mia mamma ha il diabete. Questo è il mio più grande shock. Non mi importa, è la mia migliore amica. Ogni quattro ore chiamo se ha bisogno di qualcosa. Certo che mi manca di più mio figlio Romeo. Il piano era di riportare mia madre e mio figlio in Italia per l’epidemia di coronavirus. Ho due appartamenti qui, ma ovviamente ora non è il momento per loro di tornare”.



Ma tornando ad argomenti più leggeri, ecco che Lukaku, non ha paura di svelare il suo piano per il prossimo futuro, proseguendo nella lunga chiacchierata social. L’attaccante belga infatti sta pensando di chiudere la sua carriera solo a 36 anni, e magari sotto i colori dell’Anderlecht, dove tutto è cominciato: e poi? “Non diventerò mai un opinionista, ma ora sto seguendo un corso di formazione. Chissà, forse diventerò un allenatore” le ultime parole del bomber dell’Inter.