LUKAKU VIA DALL’INTER? I MOTIVI DEL “NO”, UNA QUESTIONE DI CUORE E DI CAMPO

Romelu Lukaku è in vendita? A questa domanda diretta Beppe Marotta risponderebbe: “no e sì”. Stavolta, però, non si tratta della classica “paraculata” del dirigente navigato. C’è tanto di vero in quella risposta. L’Inter, fresca di Scudetto cucito sul petto, mai e poi mai vorrebbe privarsi di un calciatore come Lukaku che è il simbolo della rinascita nerazzurra. Un giocatore tecnicamente e tatticamente insostituibile. Inoltre, scoperta più recente, si è rivelato un autentico leader e trascinatore, riferimento importante nello spogliatoio, anche per i più giovani. Lo è stato con Antonio Conte, suo mentore, l’uomo che lo ha voluto fortemente all’Inter, ma lo vediamo in questi giorni di ritiro anche con Simone Inzaghi. Tra i due è scoppiato subito un grande feeling e Lukaku nei confronti del suo allenatore, spesso, ha quasi un atteggiamento paterno, protettivo. L’attaccante belga sa bene che l’Inter naviga in bruttissime acque e che ancora oggi rischia molto dal punto di vista societario. Una situazione di crisi che ha conosciuto e vissuto per tutto lo scorso campionato ma che non ha mai influito sulle motivazioni e sull’atteggiamento. Nessun alibi, conta solo la vittoria. E alla fine la vittoria è pure arrivata. Lukaku alla Pinetina si sente a casa: sa che quest’anno sarà difficile ripetersi, e che questa finestra di calciomercato potrebbe regalare altre cessioni eccellenti.



LUKAKU VIA DALL’INTER? I MOTIVI DEL “Sì”, LA CRISI DI SUNING E I DEBITI

Suning ha bisogno di fare cassa. Uno dei giocatori sacrificabili, perché ha un valore del cartellino molto elevato e perché molto richiesto, potrebbe essere proprio lui. Ne è consapevole. Le telefonate di altri club al suo agente stanno fioccando. Lui, imperterrito, continua a giurare amore eterno all’Inter, si fa fotografare abbracciato con Inzaghi, è il più allegro nel gruppo e sprona i compagni in allenamento. Anche i dirigenti, nelle dichiarazioni ufficiali, hanno spesso smentito (a metà) una sua possibile partenza. Rispondendo tra le righe: “no e si”. Sì, appunto, perché la situazione societaria e lo stato delle finanze è molto grave. È, vero, qualche giorno fa da un tifoso interista mi sono sentito rimbrottare che “tutte le squadre sono messe male”. “Sì e no”, rispondo io. È vero che l’indebitamento medio di tutte le società di Serie A, a parte qualche eccezione, è molto elevato. Il problema dell’Inter è la crisi economica in cui versa l’azionista di maggioranza che non è più in grado si assolvere ai suoi doveri. Non è in grado, cioè, di immettere liquidità nella società. Cosa che, ad esempio, il fondo Elliot e i Friedkin stanno facendo col Milan e con la Roma. L’indebitamento dell’Inter, che dovrebbe avvicinarsi ai 900 milioni, è troppo elevato. Se Suning vuole trovare un acquirente per l’Inter deve prima rientrare di parte del debito. E può farlo, in questo caso, solo finanziandosi con le operazioni di calciomercato. Così è stato per Hakimi, venduto per oltre 60 milioni al Psg. Ma questa cessione da sola non basta.



LUKAKU E LA PISTA CHELSEA DA 100 MILIONI: INTER SU ZAPATA E VLAHOVIC COME SOSTITUTI

Se qualcuno bussasse alla porta di Marotta offrendo 110 milioni per Lukaku, il dirigente dell’Inter sarebbe costretto a sedersi al tavolo e a trattare. Costretto, perché a certe cifre non si dice mai di no, soprattutto se oggi ti chiami Inter e navighi in pessime acque. Per questo motivo se il Chelsea affondasse il colpo e decidesse di offrire 100 milioni riuscirebbe a portare a casa Lukaku, a cui verrebbe offerto un lauto stipendio (15/20 milioni l’anno). Stando ai rumors, i discorsi tra Chelsea e Inter sono a buon punto, si tratta di limare sul prezzo finale. Il Chelsea vorrebbe aggiungere Alonso oltre al conguaglio. L’Inter, a cui piace molto lo spagnolo, vuole però solo soldi. E vorrebbe tirare in sù il prezzo a 130/150 milioni. Alla fine l’affare si farà, perché come abbiamo già detto, a 100 milioni non si può mai dire di no. Per andare a dama manca davvero poco. A parte le ultime questioni burocratiche, il Chelsea prima ha bisogno di piazzare alcuni colpi in uscita per finanziare l’operazione, mentre l’Inter deve trovare il sostituto. Chiarito che il sostituto di Lukaku non esiste per definizione, Marotta avrebbe individuato due alternative di livello: Duvan Zapata dell’Atalanta e Dusan Vlahovic della Fiorentina. Quest’ultimo potrebbe arrivare con la stessa formula di Chiesa alla Juventus: 70 milioni pagabili in più anni. Con buona pace di tutti l’affare Chelsea-Inter-Lukaku si farà. Sì, è solo questione di tempo.



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