Il presidente bielorusso, Aleksander Lukashenko, non ha usato mezzi termini durante i negoziati con il fondatore della Wagner, Yevgeny Prigozhin, per convincerlo a fermare l’avanzata verso Mosca. “Ti schiacceranno a metà strada come una pulce” ha affermato il leader: a spiegarlo è stato proprio lui stesso durante una cerimonia militare, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale Belta. “Ho detto: Yevgeny, nessuno ti darà né Shoigu né Gerasimov. In particolare in questa situazione. Conosci Putin bene quanto me”, ha proseguito il presidente.



Il riferimento è alla richieste del capo della Wagner di togliere il potere al ministro della Difesa ed al capo di Stato maggiore russi. Lukashenko, riferendosi sempre al colloquio con Prigozhin, ha spiegato di avergli detto: “In secondo luogo, non ti incontrerà. Non ti parlerà nemmeno al telefono a causa di questa situazione”. Il fondatore della Wagner sarebbe rimasto per un po’ in silenzio e poi avrebbe risposto: “Ma noi vogliamo giustizia! Vogliono soffocarci! Avanzeremo su Mosca!”. Così il leader avrebbe messo in guardia il capo della Wagner: “Sarai schiacciato a metà strada come una pulce. Nonostante le unità dell’esercito siano impegnate sul fronte rilevante gli ho detto di pensarci”. L’interlocutore, “euforico”, avrebbe risposto di no.



La telefonata tra il presidente bielorusso e il capo della Wagner

Lukashenko ha poi spiegato di aver ricevuto una chiamata di Putin al termine del suo discorso di sabato mattina. Come spiegato dal presidente bielorusso, Putin avrebbe spiegato di essere pronto a misure dure, ad eliminare gli insorti. Lui avrebbe invece suggerito prudenza proponendo di contattarlo. “È inutile. Non risponde al telefono, non vuole parlare con nessuno”, avrebbe spiegato lo Zar. Allora Lukashenko avrebbe provato per lui.

Per Lukashenko, il generale russo Yunus-Bek Yevkurov avrebbe svolto un importante ruolo nell’organizzare i negoziati. A questi avrebbe partecipato inizialmente anche il direttore dei servizi dell’Fsb, Alexander Bortnikov. Tra il presidente bielorusso e il capo della Wagner, la prima telefonata sarebbe avvenuta alle 11. Secondo il presidente, Yevgeny era completamente euforico e non ci sarebbero stati discorsi concreti per i primi 30 minuti. Sabato sera, poi, è stato annunciato l’accordo nel quale Prigozhin ha annunciato di rinunciare alla marcia su Mosca, trasferendosi in Bielorussia.