Alexander Lukashenko sarebbe ricoverato in gravi condizioni dopo l’incontro con Putin andato in scena qualche giorno fa. Il presidente della Bielorussia, il 23 maggio scorso si era espresso così, cercando di smentire le voci su una possibile malattia: “Ho avuto un adenovirus, non morirò, state tranquilli”. Le voci, però, non si placano, anzi, tornano a circolare più insistenti che mai a seguito delle parole scritte su Twitter dall’oppositore bielorusso Valery Tsepkalo candidato alla presidenza del Paese ed ex ambasciatore negli Stati Uniti.
“Secondo le informazioni preliminari, soggette a ulteriori conferme, Lukashenko è stato trasportato d’urgenza al Moscow’s Central Clinical Hospital dopo il suo incontro a porte chiuse con Putin. I principali specialisti sono stati mobilitati per affrontare le sue condizioni critiche” ha spiegato l’oppositore politico. Secondo il politico, è possibile che il capo bielorusso sia stato avvelenato tanto che i medici avrebbero messo in atto delle procedure di purificazione del sangue, come scritto ancora nei tweet. Il leader si sarebbe sentito male dopo aver incontrato proprio Putin a Mosca.
Il Cremlino dietro la malattia di Lukashenko?
Alleato del presidente russo Vladimir Putin, Lukashenko si era fatto vedere in pubblico lo scorso 15 maggio dopo un’assenza di quasi una settimana. Il leader bielorusso aveva addirittura disertato la cerimonia del giorno della bandiera per la prima volta da quando è salito alla guida del Paese, 29 anni fa. Da lì, le voci di una possibile malattia, addirittura di un presunto avvelenamento. Alcuni pensavano che fosse stato proprio il Cremlino a tentare di uccidere il capo della Bierolussia. Le ipotesi, ora, vengono sostenute anche da Tsepkalo, che su Twitter ha scritto ancora che nell’ospedale in cui è ricoverato, “sono state condotte procedure di purificazione del sangue” e che “gli sforzi orchestrati per salvare il dittatore bielorusso mirano a dissipare le speculazioni sul presunto coinvolgimento del Cremlino nel suo avvelenamento”.
Le condizioni di Lukashenko sarebbero “talmente gravi da sconsigliare il trasferimento”. Secondo Taepkalo, l’opposizione bielorussa vuole tenersi pronta nel caso il dittatore dovesse venire a mancare. In qualità di rappresentante del Forum democratico della Repubblica di Bielorussia, l’oppositore esorta “vivamente i leader occidentali a convocare nei prossimi giorni una sessione strategica per discutere dell’iniziativa ‘Elezioni’ e di altre misure da intraprendere per garantire il periodo di transizione”. Infatti, ha continuato: “Lo svolgimento delle elezioni in un momento così critico non solo aiuterà a ripristinare la legge e l’ordine nella futura Bielorussia, ma getterà anche le basi per stabilizzare la situazione ai confini dell’Unione Europea e del mondo”.