Alexander Lukashenko, il leader della Bielorussia, con un video diffuso online nelle ultime ore ha annunciato di aver avviato una collaborazione con il gruppo paramilitare di mercenari della Wagner. Dopo il tentato golpe contro la Russia, infatti, in moltissimi nel mondo si sono domandati che fine avessero fatto i disertori e il loro capo, Yevgeny Prigozhin, tutti completamente spariti dalla scena pubblica e dal conflitto in Ucraina.
Lo stesso Lukashenko, d’altronde, si era rivelato fondamentale nella gestione del golpe tentato dai mercenari Wagner, intercedendo tra Prigozhin e Putin e facendo sì che il primo si ritirasse. Già in quell’occasione aveva offerto ai mercenari la possibilità di esiliarsi in Bielorussia, ma non era arrivata alcuna conferma ufficiale da nessuna delle parti coinvolte. Qualcuno era arrivato a supporre che Prigozhin fosse stato ucciso, altri che fosse tornato in Africa, dove l’esercito ha ancora un’importante missione militare in atto. Invece, ora, sia Prigozhin che Lukashenko hanno confermato che i Wagner si trovano in Bielorussia, dove risiederanno per un tempo che non è stato definito e dove, nel mentre, lavoreranno per il leader.
Lukashenko: “La Wagner addestrerà il nostro esercito”
Nel video condiviso da Lukashenko si vedono alcuni militari della Wagner, caratterizzati dalle loro maschere, assieme ad alcuni militari delle forze speciali bielorusse. Secondo il leader locale “la loro reale esperienza di combattimento” sarà un mezzo utile per “continuare il percorso di modernizzazione, riequipaggiamento e rapida raccolta di esperienza sui conflitti attuali” per l’esercito bielorusso.
Secondo la stessa Wagner, ma i dati non sono stati confermati da Lukashenko, attualmente in Bielorussia ci sarebbero almeno 10 mila mercenari. Non è noto, invece, che fine abbiano fatto i restanti 68 mila che erano stati impiegati in Ucraina. Secondo uno dei militari, ne sarebbero rimasti in vita solamente 25 mila, mentre secondo Prigozhin in Ucraina ne sarebbero morti solamente 22 mila, ed altri 15 mila hanno ottenuto un congedo. Dopo settimane di silenzio, in occasione della pubblicazione del video di Lukashenko, anche il comandante della Wagner si è fatto nuovamente vedere in pubblico, in un altro video che lo ritrae nella notte. “Siamo stati accolti [in Bielorussia]”, ha spiegato Prigozhin, “non solo come eroi, ma anche come fratelli. Quello che sta accadendo al fronte è una vergogna alla quale non dobbiamo partecipare”.