È morto Vladimir Nekrasov, presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil. A darne notizia il servizio stampa della compagnia petrolifera russa in una nota. «È con profondo rammarico che annunciamo la morte improvvisa del presidente del consiglio di amministrazione di Pjsc Lukoil, Vladimir Ivanovich Nekrasov». La società nel comunicato indica anche la possibile causa del decesso. «Secondo la conclusione preliminare dei medici, la morte è avvenuta a causa di un’insufficienza cardiaca acuta». Nel mondo del giornalismo indipendente russo c’è, però, già qualche sospetto, anche perché le morti di così alti dirigenti nel settore dell’energia in Russia non sono una novità, anzi si sono succedute in modo impressionante dall’invasione russa in Ucraina. Per questo motivo vengono osservate con estrema attenzione. Quasi un anno fa, il predecessore di Nekrasov, Ravil Maganov, era caduto da una finestra. L’azienda poi riferì che il top manager era morto in seguito ad una grave malattia. Ma fonti di prima mano come RBC, Mash e Baza riportarono che Maganov era caduto dalla finestra dell’ospedale delle élite russe, l’Ospedale Clinico Centrale di Mosca.



Vladimir Nekrasov, secondo il canale Baza, è morto nella sua casa a Mosca. L’alto dirigente lavorava da 50 anni nel mondo dell’industria del petrolio e del gas. Era molto vicino a Vagit Alekperov, uno degli uomini più fidati di Vladimir Putin. Per i suoi servizi era stato insignito dell’Ordine al merito per la Patria, IV grado, e dell’Ordine d’Onore, proprio dal presidente russo. A inizio marzo del 2022, Lukoil, secondo gruppo petrolifero russo dopo Rosneft, aveva diffuso una nota per chiedere «una risoluzione del conflitto attraverso un processo negoziale». Una decisione che probabilmente, secondo La Stampa, non era piaciuta al Cremlino.



MORTO NEKRASOV, GLI ALTRI DECESSI MISTERIOSI TRA I TOP MANAGER RUSSI

Nel maggio 2022 invece è morto Alexander Subbotin, membro del consiglio di amministrazione di Lukoil. Il comitato investigativo concluse che era morto per una insufficienza cardiaca. La Tass, agenzia del Cremlino, scrisse che Subbotin era andato a casa di uno sciamano, che frequentava regolarmente, per smaltire quella che sembrava una grande sbornia, «uno stato di grave intossicazione da alcol e droghe il giorno prima». Il corpo venne trovato nel seminterrato, in una specie di palestra che lo sciamano usava per «riti vudù giamaicani». Il problema è che queste morti si sono susseguite a raffica tra il 2022 e 2023.



L’elenco è impressionante: si tratta della 17esima morte non del tutto chiara. Stando a quanto riportato da La Stampa, la sensazione è che la guerra in Ucraina possa aver fatto saltare anche gli schemi dei sottogruppi di potere putiniani. Jacopo Jacoboni sul giornale torinese cita il top manager di Gazprom Alexander Tyulyakov; l’ex vicepresidente di Gazprombank Vladislav Avaev; il direttore generale della compagnia Astra-Shipping, che collabora con Gazprom, Yuri Voronov; il fondatore di Vladimir Standard Pavel Antov; l’uomo d’affari Mikhail Watford; l’ex top manager di Novatek Sergei Protosenya. Ognuno di loro con una storia diversa, ma in alcuni casi rocambolesche.