Lula, presidente del Brasile, dopo le sue visite in Italia e in Francia, ha ammesso di non essere rimasto soddisfatto del cibo che gli è stato servito durante le cene e i pranzi di Stato. Non per la qualità, bensì per la quantità. “Ho pranzato con Macron e con Mattarella. Due pasti a Palazzo, ma non sono stati per nulla abbondanti”, così come riportato da O Globo si è lamentato in un’intervista rilasciata al suo canale YouTube.



“È tutto minuscolo e ristretto. Non c’è un grande vassoio per scegliere e ottenere ciò che vuoi. È quello nel piatto il poco che mangi”, ha aggiunto. Il leader di sinistra settantasettenne insomma non ha negato che avrebbe preferito la possibilità di servirsi da sé ad un buffet, piuttosto che avere un personale servizio al tavolo con delle pietanze di dimensioni contenute. “Onestamente non riesco ad abituarmi a questo. Ho bisogno di cibo in abbondanza. Può esserci ingordigia da parte mia, ma mi piace la quantità”.



Lula si lamenta del cibo alle visite di Stato in Italia e Francia: il motivo

Lula insomma non ha usato mezzi termini e ha ammesso di avere rimpianto il cibo del suo Paese durante le visite di Stato in Italia e in Francia. Non soltanto per la quantità, ma anche per le ricette. “Quando viaggio all’estero mi mancano le pietanze locali tradizionali come il rabada (una zuppa di coda di manzo, ndr) e la galinhada (uno stufato di riso con pollo, ndr). Fuori dal Brasile non trovi queste cose molto spesso. Tutto lì è molto sofisticato. E a volte non sappiamo nemmeno cosa sia ciò che ci portano”, ha affermato.

Il presidente brasiliano nei prossimi giorni sarà in visita a Bruxelles per un vertice tra l’Ue e i paesi sudamericani e caraibici. È inevitabile domandarsi se rimarrà soddisfatto del cibo propostogli in Belgio.