Luna Berlusconi lascia il mondo degli affari per dedicarsi all’arte. La figlia di Paolo racconta di essere uscita dai consigli di amministrazione della famiglia per trovare la sua strada. Nel suo atelier a Milano si è creata un piccolo spazio in cui dipinge, ma non è un capriccio. «Io ci vivo del mio mestiere. Sono uscita da tutto ciò che facevo prima», dice ai microfoni di Oggi. Del resto da bambina voleva diventare artista di strada: viveva l’arte come una terapia. Voleva iscriversi al Liceo Artistico, ma con la sua famiglia di imprenditori alle spalle quello non era un percorso ritenuto adeguato. «I miei vedevano per me un percorso diverso». Fece lo Scientifico col rimpianto di non aver fatto ciò che sognava. L’arte però era un bisogno fortissimo. «Mi sono sentita frustrata a lungo per non aver potuto assecondare la mia attitudine». Ma oggi non lo è più, infatti dice di essere felice per questo. Finì poi al fianco di Gino De Dominicis, diventandone assistente. «Mi si aprì un mondo che purtroppo durò solo sei mesi, perché lui morì all’improvviso».
LUNA BERLUSCONI “A ZIO SILVIO REGALERÒ I MIEI QUADRI”
Nel 2017 Luna Berlusconi capì che era arrivato il momento di esporsi. «A casa di un amico feci una foto ad Alex Belli che suonava il piano». Due giorni dopo corse da Leroy Merlin a comprare una tavola di pioppo, qualche pennello e due colori. Da quel momento è uscita una nuova Luna. «Se sei sofferente crei, ma l’arte è anche benessere e meditazione», dichiara al settimanale Oggi. La nipote di Silvio Berlusconi sembra tormentata, ma al tempo stesso realizzata. «Oggi ho capito che volevo solo esprimere la mia essenza. Ora lo faccio, ma pur essendo felice ho continue turbolenze interiori, perché mi pongo costantemente domande». Questo perché si pone sempre domande, ma non a tutte trova una risposta. Quando le viene chiesto se suo zio, leader di Forza Italia, abbia comprato le sue opere risponde: «Ma per carità! Quando avrò il tempo farò dei quadri per i miei familiari e glieli regalerò. Non devono comprarli, mi sembrerebbe assurdo».