e missioni sulla Luna rappresentano un obiettivo sempre più ambito dalle società private, ma storicamente, sono tantissimi i fallimenti. L’ultimo tentativo da parte della sonda Giapponese Hakuto-R ne è un esempio. Prima ancora l’altro, di 4 anni fa, del lander privato isaeliano Beresheet, anche questo conclusosi con l’irrimediabile schianto in superficie del velivolo. In un articolo pubblicato dalla rivista Nature, si analizzano i motivi, con il parere di alcuni esperti, che spiegano perchè l’allunaggio risulta ancora così difficile, anche con le tecnologie avanzate che ci sono oggi a disposizione.
L’evidenza è che “Portare una missione sulla Luna, a circa 384.000 chilometri dalla Terra, è molto più impegnativo che far decollare un satellite in orbita bassa“. Uno tra i principali problemi è rappresentato dai guasti che si verificano già nelle prime fasi delle operazioni, ed oltre a questo entrano in gioco anche problemi di software di navigazione che perdono le coordinate per mancanza di satelliti guida.
Perchè le missioni sulla Luna falliscono?
Stephen Indyk, direttore della divisione sistemi spaziali della Honeybee Robotics, nel Maryland, afferma che ci vorranno ancora molte prove prima di poter concludere con successo una missione lunare. Questo perchè “Ci sono troppe variabili da considerare, la Luna ha una gravità ridotta, così come l’atmosfera è ridotta e c’è una grande quantità di polvere“, quindi bisogna tenere in considerazione qualsiasi scenario. Atterrare in sicurezza non è facile, soprattutto per le aziende private, per le quali la Luna ora rappresenta una nuova frontiera di esplorazione, non solo alla ricerca di risorse da sfruttare ma anche per un futuro eventuale turismo spaziale.
La lista dei fallimenti però è molto lunga e già prima della storica missione Apollo 11, c’erano stati numerosi tentativi sia da parte degli Usa che dell’Unione Sovietica. Ad oggi, spiega Indyk, “Solo tre entità hanno effettuato con successo un atterraggio morbido sulla Luna: le agenzie spaziali finanziate dal governo di Cina, Unione Sovietica e Stati Uniti. E solo la Cina ci è riuscita dagli anni ’70 e al suo primo tentativo“. Occorreranno ancora molti test, e molti soldi da investire, prima di un nuovo successo, ed anche in questo caso, conclude lo scienziato, “Nulla può essere garantito“.