Un nuovo interessante studio condotto in Cina dal geo-scienziato Zhuang Guo dell’Istituto di geochimica dell’Accademia cinese delle scienze, e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications, si sofferma sul magnetismo della Luna ed in particolare su alcune anomalie presentate dallo stesso. Per realizzare questo studio i ricercatori hanno esaminato il materiale lunare riportato sulla terra dal veicolo spaziale cinese Chang’E a dicembre di due anni fa, ed hanno scoperto delle particelle di magnetite, un materiale che raramente si è visto in altri campioni di “rocce” lunari.



E’ emerso che i grani di solfuro di ferro sferici submicroscopici, che assomigliano a delle gocce fuse, contengono appunto questo minerale di ferro altamente magnetico, un risultato decisamente significativo per quanto riguarda la superficie lunare, e nel contempo sorprendente. Lo studio afferma che: “Le anomalie magnetiche lunari sono state un mistero sin dall’era Apollo. Pertanto, una comprensione approfondita del meccanismo di formazione e delle caratteristiche di distribuzione della magnetite sulla Luna potrebbe fornire una nuova prospettiva per spiegare la genesi delle anomalie magnetiche nella crosta lunare”.



LUNA, SCOPERTE TRACCE DI MAGNETITE: ECCO PERCHE’ SI TRATTA DI UNA SCOPERTA MOLTO IMPORTANTE

Stando a quanto riferisce Science Alert, la magnetite viene utilizzata per tracciare l’evoluzione dei campi magnetici e cercare dei potenziali segni di vita, di conseguenza risulta essere fondamentale per gli scienziati del pianeta. Inoltre, alla luce di quanto scoperto, gli studiosi ipotizzano che la magnetite possa essere dispersa nel suolo lunare più puro.

Sempre stando a quanto sostenuto dal team, la scoperta di tale materiale potrebbe spiegare come gli impatti di oggetti giganti sulla superficie del nostro satellite abbiano prodotto un campo magnetico lunare. “Queste condizioni di formazione – aggiungono e concludo i ricercatori – si traducono in una relazione di corrispondenza tra la distribuzione dell’anomalia magnetica nella crosta lunare e l’espulsione distale di grandi impatti”. Sicuramente l’argomento sarà estremamente approfondito nei mesi a venire dalla comunità scientifica.